
la vicenda che andrea vianello si e` deciso a raccontare e` la storia di un ictus, del suo ictus. nel caso specifico si e` trattato di un`ischemia cerebrale che ha colpito il lato sinistro del cervello, causata da una dissecazione della carotide. una brillante operazione d`urgenza, nonostante una gravissima complicazione sul tavolo operatorio, e` riuscita a tenerlo nel mondo dei vivi, ma nulla ha potuto rispetto al danno che si era gia` propagato: di colpo le sue parole erano perdute. o meglio: nella sua testa si stagliavano chiare e nette come sempre, ma all`atto pratico uscivano in una confusione totale, fonemi a caso, ingarbugliate e incomprensibili. una prospettiva terribile per chiunque, ma ancora di piu` per lui, che delle parole ha fatto un`identita` e un mestiere, quello di giornalista televisivo. "ogni parola che sapevo" e` un viaggio in un inferno molto diffuso, l`ictus e i suoi danni, che a volte presenta un percorso terapeutico e riabilitativo che non esclude il ritorno. questo libro racconta e dimostra che le parole che vianello sapeva sono state in qualche modo tutte recuperate. ma l`aspetto interessante, che fa della sua testimonianza una storia da leggere, e` che a quelle che gia` sapeva vianello ne ha aggiunte di nuove. le parole che raccontano il calvario personale di chi scopre la sua vulnerabilita` fisica, quelle che descrivono la brutta sensazione di ritrovarsi esposto in poche ore dai riflettori di un studio tv ai meandri inestricabili della sanita` pubblica. quelle che bisogna trovare per continuare a combattere ogni giorno, tutti i giorni, contro gli strascichi dell`evento subito, anche quando e` stato superato. ma pure quelle degli affetti, a volte sopite o date per scontate, e che invece possono riempire un intero vocabolario. un libro a volte ironico, ma sempre pieno di speranza, che racconta il quotidiano ma inevitabile coraggio di chi si trova d`improvviso ad affrontare una lunga e spesso solitaria traversata del deserto. e che nonostant