"so bene che ai lettori interessa solo cio` che riguarda il grand`uomo al cui servizio mi ha condotto il destino per sedici lunghi anni durante i quali non mi sono praticamente mai separato da lui". i ricordi di constant, valet de chambre di napoleone, posseggono una particolare amabilita` piu` settecentesca che ottocentesca (malgrado iniziati a pubblicare a partire dal 1830). il narratore e` un puro testimone di tutto cio` che vide dal colpo di stato del 18 brumaio 1799 alla caduta dell`imperatore, e non celebra se stesso. il gossip e il sensazionale sono naturalmente estranei dai suoi interessi; come pure esclusa e` di giudicare il ruolo storico e di spiegarne l`enigmatica grandezza. niente vizi privati e pubbliche virtu`, in altri termini, ne` servo encomio e codardo oltraggio. constant fa cio` che sa fare, cioe` raccontare giorno per giorno il napoleone intimo e segreto perche` lontano dagli occhi estranei, che si offriva genuino alla sua cura: cosi` realizzando l`impresa romanzesca straordinaria di restituirci quello che il personaggio storico vela: l`uomo. cio` non significa che imperatore e battaglie, audacie del genio e costrizioni delle circostanze siano esclusi, che manchino colpi di scena ed episodi sconosciuti e sorprendenti, che siano censurati i tratti scabrosi e tragici, solo che sono visti, appunto, dalla chambre, da dove napoleone il grande usciva e tornava a ritirarsi un uomo semplice. |