una leggenda ebbe grande diffusione in tutta europa tra la meta` del seicento e i primi del novecento. nascosta tra le righe di un trattato di diritto marittimo pubblicato a bordeaux nel 1647, questa mitologia attribuiva agli ebrei l`invenzione delle lettere di cambio - strumento in apparenza simile al moderno assegno, che consentiva il movimento di grandi somme di denaro senza alcuno spostamento di monete o lingotti e che, in mano a banchieri esperti, agevolava forme di speculazione del tutto avulse dallo scambio delle merci. storicamente infondata, questa leggenda ebbe tuttavia un successo enorme. se ne trova menzione in una miriade di testi oggi poco noti, nonche` in grandi autori come montesquieu, marx e sombart. perche`? come le lettere di cambio attraversavano mari e monti senza lasciare traccia, cosi` gli ebrei apparivano indistinguibili dai mercanti cristiani. in questa `invisibilita`` non era facile riconoscere il mercante onesto dall`ebreo usuraio. ben prima della mano invisibile di adam smith, l`invisibilita` degli ebrei fu dunque una tra le metafore predilette dei pensatori europei e diede voce a timori profondi legati ai lati piu` oscuri e ingovernabili del nascente capitalismo finanziario. |