
questo libro intende descrivere e interpretare il funzionamento dei lager anche attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e analizzare le forme di potere che governavano la vita quotidiana nei campi, attraverso l`esercizio del terrore organizzato. tesi portante del saggio e` il dimostrare come la logica del terrore nei lager non sia una temporanea caduta nella barbarie, ma un esito possibile della societa` moderna.

studioso della violenza, sofsky si occupa in queste pagine di una forma piu` sottile di accanimento, quella dei sistemi di sorveglianza dell`epoca contemporanea: dalle telecamere per le strade o nei luoghi di lavoro, che sembrano promettere sicurezza, ai servizi informatici che garantiscono la nostra comodita`, ai controlli delle nostre abitudini su internet o nelle e-mail. il sociologo tedesco dimostra come una gran quantita` del nostro "privato" sia gia` andata perduta, e non solo per colpa della tecnologia o dei timori per il terrorismo: buona parte di questa situazione e` da attribuirsi a noi stessi, alla nostra indifferenza, alla voglia di apparire, al desiderio di stare al passo coi tempi. sofsky parte dalla descrizione della vita quotidiana di un comune cittadino moderno e ottiene il ritratto di una persona che vive sotto un controllo quasi costante. in nome delle "facilitazioni", sta trionfando una sorta di vita uniforme che uccide la liberta` dei cittadini.

il tempo che viviamo sembra scandito da paure sempre nuove, che minacciano di stravolgere la nostra vita. si diffonde una vera cultura dell`apprensione, capace di condizionare le forme della nostra convivenza e di frenare l`attitudine all`intraprendenza. eppure sono secoli che la societa` occidentale fa i conti con il rischio. perche` e` prima di tutto la liberta` a creare insicurezza, consentendoci di fare del male e di assumercene le conseguenze. ed e` compito della politica ricercare l`equilibrio tra le nostre aspettative di sicurezza e lo spazio del rischio, muovendosi lungo il fragile confine della liberta`. un viaggio tra le nostre paure collettive, guardando al lungo periodo della civilta` occidentale e a quello piu` breve della globalizzazione.