Scott H. Biram è un blues rocker d'altri tempi. Rustico, tosto, con blues e country nelle vene, usa una Gibson del '59 e fa musica come se venisse fuori da un qualunque disco di genere degli anni settanta. Classica musica americana, senza alcuna concessione all'attualità. "A tour-de-force of gutbucket guitar squabble, vocals so feral they'll make you lock your doors at night...goes down like a cocktail of whiskey, amphetamines and black-humored despair." --LA Times. Una descrizione esemplare.
Il suo modo di vedere il blues, quasi barbaro, rude, violento e l'uso dell'armonica feroce, lo hanno reso una star ad Austin Scott H. Biram non è un musicista usuale, assolutamente no, affronta la sua musica con rabbia, tanto che è stato accostato spesso al suono di Hasil Adkins e Bob Log III.E questo nuovo lavoro, blues ma anche rock, mischia elementi country, una visuale quasi punk ed è condotto con una forza primigenia decisamente particolare.
Viene da Austin ed è al secondo lavoro. Mischia rock, blues, punk e country. Un personaggio controcorrente.