l`idea di una "storia costituzionale" va a definirsi in queste pagine non in senso giuridicamente formale, ma nella sua materialita`, incrociando quell`insieme di elementi della vita in comune degli uomini che ne definiscono l`origine e la destinazione. filo rosso del pensiero politico e giuridico moderno, il "costituzionalismo" e` qui scrutato da una zona di confine: c`e` la ricostruzione dei momenti decisivi della modernita` (l`affermarsi dei diritti-doveri dell`uomo, il concetto di stato, le istituzioni...) e delle sue categorie (ideologia, consenso, dottrina, disciplina, legittimazione, costituzione...), ma insieme v`e` anche la capacita` di leggere i fatti e i modelli proiettandoli nella storia dei loro effetti politico-sociali, vale a dire nella loro capacita` di cambiare il mondo. una prospettiva "simbiotica" di storia e politica che, se nel primo volume della trilogia si e` soffermata sulla definizione di storia costituzionale come paradigma interpretativo, qui osserva piu` da vicino il rapporto tra potere e legittimita` (ii), mentre nel prossimo volume si focalizzera` su individuo e modernita` (iii).i tentativi di trovare forme di legittimazione del potere, soprattutto ricorrendo allo ius publicum europaeum, scrivono la storia del novecento occidentale; un fenomeno qui osservato da tre diversi punti prospettici: i soggetti coinvolti nel progetto costituzionale dello stato moderno; l`idea di politica come servizio; l`apporto della scienza alla svolta moderna. un intreccio dove i meccanismi di legittimazione del potere, pur variando i soggetti in gioco, si evolvono sino ai nostri giorni, mostrando inaspettate affinita` con la loro antica origine. |