"adolf rudnicki rimane, in un ideale archivio del novecento letterario, quale supremo cronista dell`orrore, quale costruttore di un`impervia, lacerante testimonianza. il piu` bel libro sullo sterminio degli ebrei nel ghetto di varsavia e sull`ideologia nazista e` un libro sul terrore. dove il terrore e` evocato non soltanto in termini contenutistici, narrativi, aneddotici, bensi` e soprattutto in termini formali. ogni racconto e` mantenuto sul filo del rasoio fra caos e labirinto, tanto che si insinua il sospetto che il caos abbia una sua logica." (cesare garboli) |