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nel 1962 rossana rossanda viene inviata dal partito comunista italiano nella spagna franchista - dove si avvertivano i primi segni di sgretolamento del regime - con l`incarico di riannodare i fili dell`opposizione, non piu` ricomposti dopo la guerra civile. ma la peregrinazione, peraltro clandestina, si rivela priva di senso. le risposte degli esponenti delle organizzazioni illegali sono ambigue, diffidenti, immature. e il centro-destra a porsi concretamente come forza di ricambio, proponendo un`esperienza storica nuova, cioe` la liquidazione del fascismo dall`interno della stessa classe che l`ha creato. l`esperienza frustrante di tale inutile viaggio, che questo libro racconta con ironia e sapienza narrativa, diventa per rossanda un punto di snodo, che ritornera` piu` volte negli anni: "e` la storia di quando, per la prima volta, a me membro del comitato centrale del partito comunista, i conti non tornarono".
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"questo non e` un libro di storia. e quel che mi rimanda la memoria quando colgo lo sguardo dubbioso di chi mi e` attorno: perche` sei stata comunista? perche` dici di esserlo? che intendi? senza un partito, senza cariche, accanto a un giornale che non e` piu` tuo? e` una illusione cui ti aggrappi, per ostinazione, per ossificazione? la vicenda del comunismo e dei comunisti del novecento e` finita cosi` malamente che e` impossibile non porsela. che e` stato essere un comunista in italia dal 1943? comunista come membro di un partito, non solo come un momento di coscienza interiore con il quale si puo` sempre cavarsela: "in questo o in quello non c`entro". comincio dall`interrogare me. senza consultare ne` libri ne` documenti ma non senza dubbi."
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amar e` un uomo che ha moglie e figli e vive seguendo i precetti di ben maimon, filosofo, teologo e medico ebreo andaluso, noto nel mondo latino come maimonide. siamo poco dopo l`anno mille e amar, insieme alla moglie e ai figli, vive in accordo con gli insegnamenti del maestro cercando di aiutare gli altri; finche`, come in un maleficio, si trova a dover affrontare la morte dei figli, uno dopo l`altro. quando anche l`ultima chiude gli occhi, ben maimon gli assicura, con parole che alle orecchie di amar suonano come una beffa, che sara` l`ultima. ed e` cosi` che amar decide di chiedere a dio di sollevarlo dalla morte, di allontanarlo dalla morte, di non farlo morire. che cosa imparera` amar in questa sospensione di mortalita` lo racconta rossana rossanda in una favola che e` immaginifica e politica; anzi, piu` precisamente, immaginifica e dunque politica, se la politica e` la disciplina nella quale esercitarsi per pensare non solo al benessere privato ma pure a quello di un`intera comunita` e infine di un intero mondo. senza la nostra finitezza, e la certezza di essa, c`e` la possibilita` di conoscere, e soprattutto di amare? in occasione del centenario della nascita dell`autrice, torna in libreria una riflessione che in poche pagine, scritte con limpidezza e passione, tesse il dolce canto dei nostri limiti.
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luka`cs, aragon, sartre, grumbach, althusser, fischer, sachs, rodinson, sweezy, salvador allende, melo antunes, delors, mende`s france, badinter. trentin, ingrao, de rita, cofferati, d`alema, bertinotti. le voci del secolo breve, raccolte da rossanda nelle interviste del giornale di una sinistra considerata estrema da un`opinione sempre piu` moderata, ci conducono alla domanda di oggi, sottolineata dall`autrice nella prefazione-saggio. perche` uno straordinario tessuto di grandi idee e` stato cosi combattuto e sconfitto? "queste interviste sono piuttosto liberi dialoghi, colpi di sonda, che raccontano come questo o quel personaggio vedeva il mondo in quel preciso tempo e luogo. rilette a distanza di tempo e di luogo, esse offrono non poche sorprese. gli interrogati sono tutti uomini, come se non avessi incontrato nessuna donna coinvolta nella politica `classica` del novecento. dico `classica` perche` i personaggi femminili piu` impegnati che ho avuto la fortuna di conoscere lavoravano su quella questione fondamentale che poteri, storia e diritto hanno sempre tenuto sottotraccia, cioe` il rapporto e conflitto di genere che percorre tutta la vicenda umana." (rossana rossanda)