senza dubbio, la costituzione repubblicana ha contribuito a costruire l`italia e a darle la sua forma attuale. al tempo stesso, pero`, il nostro paese l`ha utilizzata e interpretata secondo le proprie necessita`, mutate nel tempo, e le proprie identita`. nella matrice originale della carta operano `piu` valori che norme`: i valori sociali delle maggiori forze in campo, cattoliche e social-comuniste, dettano l`agenda, sovrastando le culture liberaldemocratiche delle varie `terze forze`. negli anni si susseguono e puntualmente falliscono i tentativi di riformare la costituzione, mentre si compie il ciclo della nascita e morte dei partiti, attraverso il terremoto di fine novecento e l`affermazione di nuovi movimenti. al sistema elettorale proporzionale subentra allora il fascino del maggioritario e, con esso, anche l`eterna paura del tiranno, dell`uomo solo al comando. intanto l`arretramento dello stato e la fine dei partiti hanno fatto emergere nella societa` civile e nella politica nuove costellazioni di interessi e di poteri, economici, territoriali, sociali, rafforzando antichi e nuovi `corporativismi`. sempre piu` incisivo, si afferma il ruolo esercitato nell`indirizzare le sorti del paese dal diritto, dai diritti, dalla magistratura e dalla corte costituzionale. |