vengono qui proposti i proverbi milanesi raccolti, ordinati e spiegati che eugenio restelli pubblico`, con grande successo, nel 1885. essi sono tuttora validi se si considera che, tranne quei pochi che si riferiscono a situazioni ormai superate, conta in loro soprattutto il valore figurato, il senso morale, la saggezza. i proverbi, si sa, fallen minga! milano non si differenzia certo da altri luoghi della penisola per cio` che riguarda la loro abbondanza, arguzia e varieta`. carlo maria maggi, nella seconda meta` del seicento, ne dissemina a iosa nelle sue commedie dialettali e francesco cherubini, due secoli dopo, ne sparge a piene mani nel suo monumentale e fondamentale vocabolario milanese-italiano. ed e` proprio a questi due autori che si rifanno i ricercatori dell`ottocento, primo fra tutti il restelli, il quale attinge pero` anche dalle migliori opere scritte nel vernacolo meneghino, in prosa e in versi, dai numerosi almanacchi in dialetto del periodo e dai "discorsi dei nostri contadini, e in milano di quelle donne che hanno abitudini casalinghe e non possiedono altra scienza". il risultato e` un repertorio di circa 2.500 proverbi, "a cui sono commiste parecchie sentenze che non trovai del caso di tener distinte" (come precisa l`autore stesso), suddivisi in 74 capitoli a seconda dell`argomento, che "formano un insieme di utili insegnamenti alla portata di tutti, da potersi paragonare ad un manuale di prudenza pratica in moltissimi casi della vita pubblica e privata". |