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manierismo, termine usato dalla critica per indicare determinati aspetti della cultura figurativa del cinquecento, appare per la prima volta gia` nel bellori che nel seicento aveva scagliato l`accusa verso alcuni artisti che avevano abbandonato lo studio della natura viziando l`arte con la "maniera". le figure centrali sono il pontormo, rosso fiorentino, polidoro da caravaggio, perin del vaga, il parmigianino, fino a giulio romano, il bronzino e benvenuto cellini. la rinascita degli interessi verso questo periodo che sta tra il rinascimento ed il barocco, si deve a una forte ripresa degli studi agli inizi del novecento. in questo libro pinelli delinea il risultato degli studi piu` recenti sul manierismo.
![Bellezza_Impura_Arte_E_Politica_Nell%60italia_-Pinelli_Antonio](cops/big/337637_g.jpg?tit=Bellezza_Impura_Arte_E_Politica_Nell%60italia_-Pinelli_Antonio&r=28)
antonio pinelli insegna storia dell`arte moderna all`universita` di pisa. ha pubblicato, fra l`altro, "la bella maniera. artisti del cinquecento tra regola e licenza", "nel segno di giano. passato e presente nell`arte europea tra sette e ottocento", "roma instaurata. arte del quattrocento alla corte di papi e cardinali". in questo volume analizza il difficile rapporto tra arte e potere, sempre in bilico tra mecenatismo e asservimento, committenza e manipolazione.
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dal 1420, quando papa martino v fece il suo ingresso in una roma spopolata e con i maggiori monumenti in abbandono, mise in moto un grandioso processo di rinascita della citta` esemplato sull`aureo modello dell`antica roma. ma questa "renovatio urbis" covava al suo interno un`insanabile contraddizione. la venalita` della corte pontificia, il nepotismo, i grandiosi programmi edilizi, se erano indispensabili al rafforzamento del primato del papa, ne minavano la credibilita` spirituale, alimentando quella critica radicale che sfocio` nello scisma protestante.