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un collezionista furioso, deciso a mettere in salvo nella sua casa di tangeri nientemeno che lo spirito della citta` bianca. e uno spiritello, un duende, che della casa e della citta` incarna l`aspetto piu` concreto. tra i due protagonisti di questa storia di ossessioni e malintesi destinata a sfociare in storia d`amore si sviluppa un rapporto comico: incurante dei debiti che accumula, il collezionista insegue le chimere del passato e raccoglie con lirismo stralunato le testimonianze di una civilta` forse fiorita solo in un sogno. il fantasmino ha i piedi per terra, conta i soldi, vuole fare l`amore con tutte le donne - e esige un plot. procedendo sinuoso come un arabesco tra colpi di scena e ricordi di una formazione storicoartistica cosi` personale da sembrare l`espressione di un volto, traversando con liberta` generi diversi - dall`autobiografia al romanzo gotico al poliziesco con incursioni nella saggistica erudita, nella satira, nel fumetto, nella canzone popolare - questo racconto di due personaggi che ci ricordano don chisciotte e sancho panza delimita una scena mitica. e` tangeri, "coi due mari lubrichi che la lumano di soppiatto come i vecchioni susanna al bagno", il "borgo cartaginese e fenicio, arabo e portoghese", ma anche e soprattutto lo sgangherato approdo di tanti migranti andalusi fin dalla caduta del regno di granada, dove perfino l`omicidio e` lecito, se "commesso per una necessita` estetica urgente come la soppressione di una virgola".
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un piccolo aspide dalle guance morbide come quelle di un bebe`, nascosto nella tasca di una giacca; le rane, le salamandre e i tritoni di un fiume salvati da una morte atroce; una sacra famiglia di cani randagi osservati con stupore affettuoso da un convinto gattofilo; una tenia sbarazzina come la "lolita" di nabokov, una mantide religiosa ubriacona, e anche un gruppo di narcisi che parlano e cantano l`antica lingua ebrea del nord africa, un accampamento di iris-guerrieri di un`audacia e di una bellezza terrificanti. questi sono solo alcuni degli eroi che popolano il marocco magico di umberto pasti, raccontato con la liberta` e la grazia di un poeta.
![Giardini_E_No_Manuale_Di_Sopravvivenza_Botanica_-Pasti_Umberto](cops/big/9788845272981g.jpg?tit=Giardini_E_No_Manuale_Di_Sopravvivenza_Botanica_-Pasti_Umberto&r=89)
ii libro e` un manifesto di resistenza botanica, personale e ironico, che partendo dalla polemica contro i giardini oggi di moda offre uno spaccato della nostra societa`. l`autore prende in considerazione i giardini dei collezionisti fanatici, ossessionati dalla rarita` e particolarita` delle specie al punto da scordarsi di trarre piacere dall`aspetto o dal profumo dei fiori; i giardini delle signore per bene, viziati da un`inventiva asfittica e meccanica, leccati e finti; i giardini miliardari, status-symbol e sfoggio di ricchezza, uno dei massimi esempi di non-giardino perche` chi lo possiede non ha un briciolo di passione, e si affida a professionisti dal nome inevitabilmente inglese, i garden-designer; i giardini moreschi, che hanno sostituito il giardino giapponese nel trend esotista occidentale... per fortuna, in questa valle degli orrori, ci sono anche piacevoli sorprese, come i giardini dei benzinai, quelle aiuole selvagge e imprevedibili, concimate dall`inquinamento, che per qualche bizzarria della natura danno vita a creazioni sorprendenti e toccanti.
![Giardini_E_No_-Pasti_Umberto](cops/big/9788845264603g.jpg?tit=Giardini_E_No_-Pasti_Umberto&r=94)
ii libro e` un manifesto di resistenza botanica, personale e ironico, che partendo dalla polemica contro i giardini oggi di moda offre uno spaccato della nostra societa`. l`autore prende in considerazione i giardini dei collezionisti fanatici, ossessionati dalla rarita` e particolarita` delle specie al punto da scordarsi di trarre piacere dall`aspetto o dal profumo dei fiori; i giardini delle signore per bene, viziati da un`inventiva asfittica e meccanica, leccati e finti; i giardini miliardari, status-symbol e sfoggio di ricchezza, uno dei massimi esempi di non-giardino perche` chi lo possiede non ha un briciolo di passione, e si affida a professionisti dal nome inevitabilmente inglese, i garden-designer; i giardini moreschi, che hanno sostituito il giardino giapponese nel trend esotista occidentale... per fortuna, in questa valle degli orrori, ci sono anche piacevoli sorprese, come i giardini dei benzinai, quelle aiuole selvagge e imprevedibili, concimate dall`inquinamento, che per qualche bizzarria della natura danno vita a creazioni sorprendenti e toccanti.