eretici, irresponsabili, visionari: gli eroi di questa "storia stupefacente della scienza" di alessandro paolucci sono scienziati che hanno cercato di andare continuamente oltre la realta` apparente, superare il muro della percezione e svelare i misteri dell`universo. per compiere questa incredibile impresa hanno fatto uso di sostanze allucinogene - oppio, hashish, ketamina, gas esilaranti, funghi - ogni volta che ne hanno vista l`utilita`, affrontando enormi rischi e cacciandosi ripetutamente nei guai. sempre consapevoli che nella scienza essere immacolati non conta affatto. come in ogni storia di supereroi, infatti, iprotagonisti non sono mai tutti d`un pezzo. in queste pagine prendono i nomi di avicenna, benjamin franklin, kary mullis, francis crick e oliver sacks: hanno dubbi, incertezze, tentazioni e per scoprire quello che ancora non e` stato scoperto devono osare, arrivare fin dove non ci si puo` piu` fermare, e andare fino in fondo. oltre ogni immaginazione.
che cosa sappiamo davvero dei grandi pensatori della storia? la cultura istituzionale, i ritratti fatti da artisti e biografi ufficiali, i professori a scuola e in universita` ce li hanno sempre presentati come pedanti uomini dalla lunga barba bianca, impegnati a sondare i meandri dell`essere tra tomi polverosi e attivita` noiose. ma se qualcuno ci dicesse che il mito della caverna di platone e` il prodotto di una visione dovuta a una bevanda allucinogena, che il superuomo era drogato dai farmaci di cui abusava il suo nietzsche e che alcuni dei testi piu` importanti di sartre sono stati scritti ingoiando dieci pasticche di anfetamina al giorno? in fondo, la via per raggiungere la verita` e` spesso fatta di deviazioni stravaganti. alessandro paolucci ci conduce in un curioso viaggio nella filosofia attraverso le sostanze consumate dai suoi piu` eminenti protagonisti: dagli esperimenti con l`hashish di walter benjamin a quelli con la cocaina di sigmund freud, dalla probabile tossicodipendenza dell`imperatore-filosofo marco aurelio all`lsd che ernst junger assumeva insieme all`amico albert hofmann. paolucci scrive una vera e propria contronarrazione psicotropa del pensiero occidentale, muovendosi tra le epoche e i continenti, tra le cerimonie dei misteri eleusini cui ebbe probabilmente accesso platone - durante le quali i partecipanti andavano in trance sorseggiando il misterioso ciceone - e l`hotel della posta di rapallo nelle cui stanze friedrich nietzsche