"vertigine suonava il titolo originario consegnato al manoscritto. che rifletteva uno stato d`animo, il moto di una mente che si rigira in se stessa ininterrottamente. una dimensione quasi (e a tratti realmente) onirica. vortice preferisce invece porre l`accento sull`ineluttabilita` di un destino: sul suo essere violentemente assorbito da un evento incontrollabile che ti trascina a fondo. il romanzo piu` compiuto di orfani risponde a entrambe le situazioni..., va assumendo gradualmente un andamento sempre piu` vorticoso, che alle scene generalmente piu` lunghe sin li` impiegate sostituisce un succedersi di scene brevi e anche brevissime: proprie di un gorgo che si va restringendo sino alla strozzatura." (dalla prefazione di ermanno paccagnini) |