in "acque morte", e` un medico drogato, radiato dall`albo, a suo agio "solo nella futilita`", a guidare per piccoli tocchi, fingendo di assistervi impassibile, una vicenda di amore, di fuga e di morte che lascia spossati come una febbre tropicale. ed e` lui a farci attraversare questo monsone romanzesco, avvolgendoci nei fumi del suo stesso oppio finche` fatti e moventi sino a un attimo prima oscuri non diventano d`improvviso "chiari come i disegni geometrici del quaderno di un bimbo, quadrati, rettangoli, cerchi, triangoli". |