il "romanzo dell`esilio". nell`europa in bilico verso la tragedia del secondo conflitto mondiale un gruppo di intellettuali tedeschi fugge dal nazismo. tra loro uno scrittore omosessuale, un`attrice impegnata contro il regime, un professore ebreo cacciato dall`accademia. nel 1933 si ritrovano a parigi, e sembra quasi un piacevole intermezzo. con il passare del tempo, pero`, la musica si incupisce e il viaggio attraverso francia, svizzera, olanda, cecoslovacchia, spagna, stati uniti diventa sempre piu` logorante. gli esuli cadono preda della solitudine, della disperazione, delle droghe. il vulcano sta per esplodere.
il romanzo del romanticismo, interpretato attraverso la vita di pe`tr il`ic cajkovskij. con un processo profondo di identificazione, klaus mann descrive i viaggi, la musica, i momenti piu` intimi, i ricordi d`infanzia del musicista; incontra i compositori dell`epoca; indaga i meccanismi della creazione musicale e rivela il tormento del grande russo, cosmopolita e solitario, geniale e mai pago. un affresco dell`europa fin de siede, realizzato con passione e partecipazione da uno scrittore che ha sognato di collocare in quell`epoca di grandezza anche il proprio personale dramma.
klaus mann (il figlio di thomas, morto suicida nel 1949), negli anni trenta, dopo che la sua famiglia aveva lasciato la germania per l`avvento del nazismo, scrisse questo libro, pubblicato per la prima volta in olanda nel 1936. ha per protagonista un attore ambizioso, ispirato alla figura di un amico, nonche` cognato, dell`autore, gustaf grundgens, il marito della sorella erika. hendrik hofgen e` un attore di talento, ingegnoso ma antipatico, una figura demoniaca e decadente; piu` che carattere, possiede vanita`. e un autentico commediante e, quando sale al potere hitler, se in un primo momento dubita sul da farsi, poi si convincera` del senso di adeguarsi al nazismo. diventa cosi` uno dei favoriti di goring e uno dei piu` importanti artisti del tempo in germania. hofgen trova giustificazione per se` al proprio tradimento degli ideali giovanili e si trasforma pian piano in una creatura del regime. al libro di klaus mann si e` anche ispirato il regista istvan szabo` per il film omonimo con klaus maria brandauer, vincitore dell`oscar come migliore film straniero nel 1981 e del david come migliore film e migliore attore stranieri nel 1982.
"si puo` immaginare con quale timore mi sia avvicinato ad un alessandro... un alessandro il grande. va detto che quell`alessandro si presentava con coraggio: un tomo corposo in un`epoca, la nostra, di libri brevi. e poi mi arrivava da klaus mann, un giovane certamente dotato di grazia, d`intelligenza e della piu` toccante delle glorie, quella di thomas mann suo padre, consapevole che la grandezza non sempre alberga nelle grandi cose. un ragazzino che si dondola su un cancelletto puo` commuovere piu` del corteo di parsifal." (dalla prefazione di jean cocteau)