


"la presente edizione dell`intera opera poetica di mallarme`, corredata di traduzione e commento, si propone di contribuire a far partecipe il maggior numero di lettori italiani della difficile e schiva bellezza di questa poesia. il commento utilizza gli apporti piu` rilevanti della critica mallarmeana, sulla base di una lettura personale (che consiste, necessariamente, d`innumerevoli riletture) costantemente tesa nello sforzo di raggiungere, di auscultare il poeta, e lui solo. la traduzione, condotta sull`edizione de "la ple`iade", e` nata dalla mia personale esigenza di comprendere mallarme` attraverso un`attenzione e una tensione di lettura superiori al normale, quali, cioe`, una traduzione di poesia le richiede. il criterio fondamentale cui mi sono attenuta e` stato quello d`una fedelta` globale al poeta, che dedicandosi scrupolosamente alla traduzione dell`opera sua, andasse assorbendone di pari passo i modi espressivi, il gusto, i vizi e le manie, cercando di ottenere effetti simili con mezzi simili; che fosse, in sostanza, una sorta di imitazione di mallarme`." (luciana frezza)

la parola e` il fulcro attorno al quale ruota tutta l`opera di mallarme`: una parola sensuale, evocatrice, densa di mistero e suggestioni, che allude piu` che descrivere, che annoda immagini e metafore in una lingua ricercata, al limite dell`oscurita`, tesa fino a trasformarsi in partitura musicale nelle sperimentazioni piu` ardite, come la prosa ritmica diun colpo di dadi non abolira` mai il caso (1897). alla crisi del lirismo romantico, alla scoperta del nulla, mallarme` risponde con la sua visione del poeta demiurgo che aspira a riprodurre l`architettura dell`universo, con la ricerca ossessiva dell`opera totale, quel libro ideale in cui ricostituire il mondo intero al quale dedico` per tutta la vita le sue migliori energie creative: una sfida estetica e metafisica alla legge del caso che governa l`esistenza e alle possibilita` del linguaggio, vissuta tra ansia di esprimere l`assoluto e sentimento della propria inadeguatezza. questo altissimo, sofferto concetto di arte e` la grande eredita` che il maudit mallarme` ha consegnato al novecento e che risuona in tante voci della poesia contemporanea, da vale`ry agli ermetici. introduzione e note di valeria ramacciotti.
