alla fine della seconda guerra mondiale il partigiano luigi longo scrive uno straordinario libro di memorie in cui storia privata e storia collettiva si mescolano, nello sfondo crudamente realistico ed emozionante dei protagonisti della resistenza italiana contro i nazifascisti: "in generale, le grandi masse di soldati e civili che dopo l`8 settembre avevano abbandonato le caserme e le abitazioni per raggiungere la macchia erano e restavano nella loro grande maggioranza, durante le prime settimane, delle masse di `sbandati`, senza precisa coscienza del presente e dell`avvenire, senza chiara visione della strada che dovevano battere per uscire dalla difficolta` e dai pericoli personali e nazionali che incombevano. nei rifugi e nelle baite ospitali alcuni erano paghi di essere riusciti a sfuggire ai tedeschi e di starsene lontani dalla zona dove infuriava la caccia all`uomo; non chiedevano altro, speravano solo che la solidarieta` popolare e nazionale permettesse loro di durare cosi`, fino all`arrivo degli alleati". |