l`immagine della teologia nel medioevo e` ricca e variegata. lo mostrano ampiamente e con analitica documentazione le ricerche di jean leclercq - lo specialista di bernardo di clairvaux, l`"inventore della teologia monastica" -, che qui pubblichiamo col titolo "il pensiero che contempla". senza dubbio in questi lunghi secoli medievali, sotto l`influsso dell`idea aristotelica di sapere, la teologia viene ideata, elaborata e insegnata come "scienza"; e` pero` viva la persuasione che non si tratta di una scienza come le altre. "essa e` una `scienza divina`, una `dottrina di pieta``, una `sapienza`, e insegnarla e` un`opera che la chiesa esercita per la salvezza degli uomini, mediante certi suoi ministri: i dottori", dediti, con tutto l`impegno della loro vita, a "mettere al servizio della chiesa tutte le acquisizioni dello sforzo intellettuale del loro tempo". il teologo e` chiamato doctor ecclesiae ed e` destinato a ricevere nell`eternita`, come ricompensa del suo studio e del suo insegnamento, appunto l`"aureola di dottore". ma, se il medioevo risalta e si distingue per la concezione scientifica o speculativa della teologia, non meno prosegue in esso la tradizione patristica e monastica, e jean leclercq lo prova delineando con acuta e brillante interpretazione la dottrina di tommaso d`aquino - lo "speculativo" per eccellenza - relativa alla vita contemplativa nella sua "summa theologiae". la sostanza e la linfa della dottrina dell`angelico provengono largamente da gregorio magno. |