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"morire, questo a un gatto non si fa." il bel verso della szymborska, con cui vivian lamarque apre questa raccolta di poesie, come l`oboe all`orchestra. e avverte: attenzione lettore, a passo felpato di gatto le svagate prima e seconda parte (figurine d`interni, bisticci, dispetti, musi, ciotole, le temute scatolette del discount) con brio condurranno alla terza piu` grave dove risuona il motivo da anni piu` frequentato dalla poetessa. al gatto ignazio che la interroga sull`aldila` vivian risponde "e come una specie di giardino si diventa tutti erba fiori." "fiori? un fiore io? mai!" "e perche`? essere un fiore e` un onore non lo sai?". duetto tra un gatto severo, esigente, interrogativo, e una poetessa (cinefila) in sua soggezione, in affannosa ricerca di risposte.
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"il loro telefonino squillava sempre... tutti li chiamavano: "aiuto! aiuto! correte! correte!" e loro partivano, erano un pronto soccorso a forma di bambino". il salva-moscerini semiannegati che li asciuga al sole come un fon, la distributrice di bottigliette d`acqua quando fa un caldo da morire, il bambino con mille ombrellini per i millepiedi con il raffreddore, l`aggiusta-code-tagliate delle lucertole, la misuratrice di febbre, la distributrice di copertine ecc. ecc. tutto il contrario di un mondo adulto, che cammina dritto, di fretta, cieco e sordo al dolore altrui. la natura soffre, gli animali soffrono: i bambini li salveranno. eta` di lettura: da 5 anni.
![Mettete_Subito_In_Disordine%21_-Lamarque_Vivian](cops/big/9788879266970g.jpg?tit=Mettete_Subito_In_Disordine%21_-Lamarque_Vivian&r=99)
vivian lamarque e nicoletta costa ci portano in una citta` tutta al contrario. fin dal nome: oirartnoc. e una citta` dove le mamme la sera urlano ai loro figli di mettere tutto in disordine se no guai a loro. e di saltare e fare rumore "se no i vicini di sotto pensano che siamo tutti morti". una citta` dove i poveri sono ricchi e i ricchi sono poveri. dove i televisorini vengono sgridati perche` guardano troppo i bambini. dove la neve invece di scendere sale... riderete, ma non solo. forse vi porrete qualche domanda, forse penserete un po`. eta` di lettura: da 6 anni.
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vivian lamarque ha la felicita` naturale del dono che fa volare la parola facendola arrivare velocissima al lettore. come dimostra questa raccolta completa delle sue poesie, che presenta un consistente gruppo di inediti che viene qui a collocarsi dopo i suoi libri gia` noti (da "teresino" fino a "una quieta polvere"), libri che furono accolti dai consensi autorevoli, fra i molti, di giovanni raboni, vittorio sereni, giovanni giudici.
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vivian lamarque possiede una rarissima dote: sa rendere lievi gli strappi dell`emozione piu` complessi e profondi. e ne sa comunicare tracce ed esiti con la grazia sottile della sua impeccabile petite musique. ne aveva gia` dato importanti prove nelle sue opere, da teresino a una quieta polvere. e lo conferma in madre d`inverno dove, gia` dal titolo, indica il percorso centrale di una raccolta che si sviluppa in varie direzioni. l`idea e la figura materna, dunque, vissuta nel trauma originario - accettato con sapienza eppure inguaribile, nel paradosso e nel dolore - della sua doppia immagine, quella della madre biologica e quella della madre adottiva. in uno scenario aperto e sofferto, fitto di elementi di concretissima realta` quotidiana, dove si intessono frammenti di dialogo e schegge di parlato, si passa da una iniziale sequenza ospedaliera a versi in cui si realizza una sorta di postumo colloquio con la figura materna. il coinvolgimento del lettore scatta immediato poiche`, partendo dalla propria esperienza personale, l`autrice mette a punto un vasto disegno in cui la madre diventa una forma assoluta, l`emblema di tutte le madri. nella mobile ricchezza di un`opera composta in un ampio arco di tempo, e successivamente ancora rivisitata, l`autrice si rivolge alle piu` svariate tracce della memoria, fino a introdurre, improvvisa, "l`altra madre", quella biologica, insinuando, in un tono di assoluta normalita` antiretorica - e percio` ancora piu` autentica -, un senso di pervasiva, interiore instabilita`. lamarque e` per fortuna ben lontana dal chiudersi in un territorio tematico senza sbocchi, e infatti si apre a varie "avventure", ad altre madri espressive. fino a coinvolgere l`esempio di wislawa szymborska; fino a coinvolgere una sua
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in questi nuovi versi, vivaci e freschissimi, quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, vivian lamarque torna ai lettori con un`opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. sono poesie in cui l`autrice si affaccia alle immagini del sempre piu` frequente insorgere del ricordo e all`apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all`incanto e agli spunti piu` vari dell`immaginazione. lamarque ragiona poeticamente sul
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vivian lamarque possiede una rarissima dote: quella di rendere lievi e trasparenti i temi e gli strappi dell`emozione piu` complessi e profondi. e di comunicarne le tracce e gli esiti con la grazia sottile della sua impeccabile `petite musique`. ne aveva dato prove nelle opere precedenti e lo conferma in questo nuovo libro, dove gia` dal titolo," madre d`inverno", indica il percorso centrale di una raccolta che riesce comunque a svilupparsi in varie direzioni. l`idea e la figura materna, dunque, vissuta nel trauma originario - accettato con sapienza eppure inguaribile, nel paradosso e nel dolore - della sua doppia immagine, quella della madre biologica e quella della madre adottiva. in uno scenario aperto e sofferto, fitto di elementi di una concretissima realta` quotidiana, dove si intessono frammenti di dialogo e schegge di parlato, si passa da una iniziale sequenza ospedaliera a una serie di versi in cui si realizza una sorta di postumo colloquio con la figura materna. rispetto alla quale il coinvolgimento del lettore scatta immediato poiche`, partendo dalla propria esperienza personale, l`autrice mette a punto un disegno in cui la madre diventa una forma assoluta, diventa l`emblema di tutte le madri. nella mobile ricchezza di un`opera composta in un ampio arco di tempo, l`autrice si rivolge alle piu` svariate tracce della memoria, fino a introdurre, improvvisa, "l`altra madre", quella biologica, insinuando, in un tono di assoluta normalita` antiretorica, un senso di pervasiva, interiore instabilita`.
![Storielle_Al_Contrario_-Lamarque_Vivian](cops/big/9788866562078g.jpg?tit=Storielle_Al_Contrario_-Lamarque_Vivian&r=28)
storielle al contrario per ridere. di uccellini che mangiano gatti e della pipi che si chiama i`pip. della bambina che non vuole piu` il ciuccio e della sua mamma che insiste. storielle al contrario anche per pensare. a come sarebbe bello un mondo dove un bullo e` tutto il contrario di un bullo, dove nessuno cerca lavoro, e` il lavoro che cerca tutti. eta` di lettura: da 5 anni.
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ancora un po` di "storielle al contrario". per ridere ancora. di cosa? di una cioccolata golosa di bambini. della pipi` che si chiama i`pip. della bambina che non vuole piu` (u`ip) il ciuccio e della sua mamma che insiste. della maestra che si infuria con chi fa i compiti... ancora un po` di storielle al contrario per pensare ancora. a cosa? a come sarebbe piu` bello e piu` buono un mondo un po` al contrario. dove per esempio l`acqua del mare intorno a fochini e balenottini non diventa mai colore del sangue. dove un bullo e` tutto il contrario di un bullo. dove nessuno cerca lavoro, e` il lavoro che cerca tutti... eta` di lettura: da 6 anni.
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