Inattivo da alcuni anni, Jonny Lang torna alle sue origini. Torna al blues, lasciando perdere sonorità più commerciali. Signs è un disco più puro, più vero, più blues. La origini di Jonny che, pur avendo solo 36 anni è già un veterano in quanto sulla scena da almeno venti. Riafforiano i suoi miti, da Robert Johnson a Buddy Guy,da B.B.King ad Howlin' Wolf. Gli elementi funk sono ancora presenti, ma in maniera decisamente minore, mentre il blues la fa da padrone. Vinile 180 grammi, stampa Eu.
Ex enfant prodige della chitarra, ex speranza del blues, Jonny Lang è ormai uno dei tanti. Peccato, il talento c'è, manca forse la voglia o, più probabilmente, la grinta.
Doveva essere il disco della rinascita, non lo è. Lang coninua a fare dischi tra blues e soul e, anche se questo è meno arrangiato dei precedenti, non siamo ancora sui livelli di eccellenza.
Inattivo da alcuni anni, Jonny Lang torna alle sue origini. Torna al blues, lasciando perdere sonorità più commerciali. Signs è un disco più puro, più vero, più blues. La origini di Jonny che, pur avendo solo 36 anni è già un veterano in quanto sulla scena da almeno venti. Riafforiano i suoi miti, da Robert Johnson a Buddy Guy,da B.B.King ad Howlin' Wolf. Gli elementi funk sono ancora presenti, ma in maniera decisamente minore, mentre il blues la fa da padrone.
Torna l'ex chitarrista prodigio, con un disco dal vivo che ce lo restituisce ad ottimi livelli. Lang torna a fare blues, dal vivo, e lo mischia con influenze rock, soul e gospel. Torna sopratutto a fare musica vera, con un suono diretto e scarno, per nulla sovraprodotto. Torna a fare quello che avrebbe dovuto fare e conferma tutto il suo valore.