citta` del messico, 16 ottobre 1968. due atleti con i pugni alzati, i guanti neri, la testa china, i corpi immobili sopra al podio. e la premiazione dei 200 metri, i due uomini sono tommie smith e john carlos. sul secondo gradino, anche lui con una spilla del progetto olimpico per i diritti umani, c`e` l`australiano peter norman. una foto, tra le piu` celebri del novecento, immortala quel gesto di protesta inatteso. ricordera` un giorno carlos. perche` da allora i nomi e i corpi dei tre protagonisti saranno sospinti . squalificati a vita dalle olimpiadi, rimarranno soli a fronteggiare le minacce di morte e l`ostracismo dell`establishment. a mezzo secolo di distanza, lorenzo iervolino si incarica di ricostruire quella storia, di riempire quel vuoto. muovendosi tra finzione letteraria e un attento lavoro di ricerca, "trentacinque secondi ancora" ripercorre la battaglia di smith e carlos dall`infanzia, segnata dalla segregazione razziale, fino alla gara della vita, per approdare al tardivo riscatto civile, politico e sportivo. una battaglia che si salda alle inquietudini dell`america del secondo dopoguerra: i linciaggi e gli scioperi, malcolm x e martin luther king, l`ascesa delle black panthers e l`attivismo del professor harry edwards, l`ispiratore della protesta. che ci rammenta, ancora oggi, come una non sia possibile. ogni generazione dovra` raccogliere il testimone lasciato da quei corridori. |