gli ultimi decenni hanno visto sorgere un tema completamente nuovo: le societa` europee gia` ampiamente secolarizzate si sono trovate di fronte alla rinnovata vitalita` di movimenti e fondamentalismi di natura religiosa. per la filosofia cio` comporta una sfida doppia. come teoria politica normativa, la filosofia deve rivedere quell`idea di stato secolarizzato che voleva espellere dalla sfera pubblica politica le comunita` religiose, confinandole nel privato. come "custode della razionalita`", non puo` non chiedersi cosa significhi il fatto che nel cuore delle societa` moderne rifioriscano - quali produttive figure dello spirito - confessioni e dottrine religiose gia` radicate in arcaiche pratiche di culto. la sorprendente contemporaneita` della religione sfida la cultura laica: fin dall`illuminismo la filosofia si era schierata dalla parte delle scienze, e aveva finito o per trattare la religione come un oggetto oscuro e bisognoso di spiegazione o per "razionalizzarla". dobbiamo allora chiederci: come deve comportarsi una filosofia che si vede venire incontro la religione non piu` come una figura del passato, ma come una - sempre opaca, ma per il momento di nuovo attuale - figura del presente? |