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la vita di sandro pertini spesa a combattere per la liberta`, la pace, la giustizia. le battaglie di lina merlin, adele bei, teresa noce per l`emancipazione femminile. la centralita` data al lavoro da giorgio la pira. la regia di giuseppe dossetti per bilanciare l`eccezionale peso della chiesa in un paese laico. la parita` dei diritti di tutti gli esseri umani rivendicata da elettra pollastrini... mentre nel 1946 gli uomini e le donne della costituente danno forma agli articoli che compongono la nostra costituzione, nelle loro orecchie si avverte l`eco delle voci di straordinari pensatori del passato come machiavelli e cattaneo, e nelle loro mani si intravede un testimone che passa a personaggi piu` recenti, come rita levi-montalcini, franca viola e primo levi, per arrivare fino a noi. perche` a nostra volta si protegga e mantenga viva l`eredita` di liberta`, uguaglianza, diritti che ci e` stata consegnata. dai fatti che hanno portato alla nascita della costituzione, passando attraverso i suoi dodici principi fondamentali e i temi essenziali, un libro sugli uomini e le donne che hanno tradotto in gesti concreti i principi di liberta` e dignita` della nostra carta.
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anche nel sordido mondo della criminalita` e dell`illegalita` la sopravvivenza e` regolata dalla legge darwiniana dell`evoluzione e dell`adattamento all`ambiente, come dimostra la storia della `ndrangheta che, proprio in virtu` della sua straordinaria capacita` mimetica, e` diventata una delle organizzazioni mafiose piu` ricche e potenti del pianeta. ma come sono fatti gli `ndranghetisti del terzo millennio? come vivono? come si vestono? come gestiscono i loro affari? come si riconoscono? continuando nel loro infaticabile quanto meritorio tentativo di indagare una realta` criminale sommersa e misteriosa, e di dare un volto agli
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se un tempo i suoi affiliati andavano a dorso di mulo, rubavano polli e vacche, e l`unica risorsa di cui disponevano era la violenza, oggi la `ndrangheta e` l`organizzazione criminale piu` ricca e piu` potente al mondo, con un fatturato annuo di diverse decine di miliardi di euro, in gran parte provenienti dal traffico internazionale di cocaina. grazie alla sua enorme capacita` di stringere relazioni con il potere, si e` infatti radicata in quasi tutti i continenti e ha assunto una dimensione
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secondo l`unodc, l`ufficio delle nazioni unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, nel 2012 nel mondo 243 milioni di persone fra i 15 e i 64 anni hanno assunto almeno una volta sostanze illecite. fra tutte, la cocaina e` la piu` richiesta e la piu` venduta dalla `ndrangheta. per i boss della mafia calabrese, la "neve" e` profitto, guadagno, flusso costante di liquidita` che capovolge il pensiero economico classico, secondo cui la criminalita` non "produce" perche` distrugge, e non genera ricchezza. in queste pagine, frutto di un lavoro di ricerca e sul campo senza precedenti, nicola gratteri e antonio nicaso ricostruiscono i grandi traffici di cocaina nel mondo in un viaggio che dalla colombia ci porta fino in calabria, seguendo le tappe del business planetario che arricchisce i narcotrafficanti, impoverisce e uccide i tossicodipendenti, contamina il sistema bancario, corrompe le classi dirigenti. hanno visitato le piantagioni di coca in colombia e sono entrati nei laboratori dove dalla foglia della pianta viene ricavata la "pasta base", sono stati in bolivia, peru, argentina, brasile, canada, messico, stati uniti, ma anche in africa e in australia. e poi in germania, austria, spagna, portogallo, irlanda, belgio, olanda, per ricostruire le rotte di aria, mare e terra lungo le quali la cocaina passa dal produttore al consumatore. un libro tragicamente vero ma, al tempo stesso, capace di riaccendere la speranza di poter debellare, prima o poi, questo vero e proprio flagello mondiale.
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non sanno di essere intercettati e parlano a ruota libera. di affari, di voti, di chi si e` comportato "da stracristiano" e di chi invece non "ha abbassato la testa". parlano, gli uomini della `ndrangheta, ma non dicono tutto. fanno lunghe pause, e dietro quelle frasi lasciate a meta` si nasconde la ferocia della strategia criminale e il rispetto di un preciso codice di comportamento. e anche oggi che la vecchia `ndrangheta dei capibastone e` diventata una multinazionale del crimine con ramificazioni in tutto il mondo, insospettabili contiguita` con la politica e l`imprenditoria, un giro di affari miliardario, per gli affiliati la `ndrangheta e` "la piu` bella cosa perche` ha le piu` belle regole": ha rituali, precetti, norme, principi. "noi dobbiamo mantenerli certi valori, dobbiamo essere, come eravamo una volta, quello che ci hanno insegnato i nostri antenati" dice un boss calabrese. anche i comandamenti restano quelli inequivocabili che si trovano nei codici della picciotteria: "non si sgarra e non si scampana", "chi tradisce brucera` come un santino", "la famiglia e` sacra e inviolabile". persino la penetrazione nelle ricche regioni del nord non ha mutato gli equilibri di un`organizzazione al tempo stesso globale e locale: i clan diversificano gli investimenti, riciclano montagne di denaro e aprono ristoranti in pieno centro a milano, eppure, come dice un altro boss alludendo alla calabria, "la forza e` la`, la mamma e` la`", le radici della `ndrangheta sono ben salde fra i boschi e i paesi aggrappati ai dirupi dell`aspromonte.
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lo conoscono, loro, quel male. lo conoscono da dentro. e adesso di mafia, di camorra, di `ndrangheta vogliono parlare, o meglio vogliono scrivere. sono gli studenti e i ragazzi che alzano la mano, in classe come in famiglia. si chiedono perche` i mafiosi opprimono le persone che lavorano onestamente e come riescono a dormire tranquilli, sapendo di fare del male a tanta gente. come hanno potuto le mafie diventare cosi` potenti, al sud e al nord, tanto che oggi pochi sembrano in grado di fare a meno dei loro soldi e dei loro voti. se c`e` un pezzo di stato dietro le morti di falcone e borsellino, o perche` la chiesa non insiste su questi temi con la stessa veemenza con cui si scaglia contro il divorzio e l`aborto. il magistrato nicola gratteri e il giornalista antonio nicaso, da sempre impegnati nella lotta alla mafia, hanno raccolto le lettere di questi ragazzi e adolescenti dalle quali emergono paura, rabbia, desiderio di rivalsa e ribellione contro l`illegalita`, e solo raramente sconforto e rassegnazione. per tutti loro la mafia non e` piu` un tabu` da rispettare in silenzio per quieto vivere o vigliaccheria, ma "un letto pulcioso" che infesta il paese, un "tanfo di stalla" che ammorba l`aria e che "si arrimina nella pancia come un animale inferocito". e un segnale confortante quello lanciato da questi ragazzi con la loro scelta di non tacere, perche`, come diceva paolo borsellino, "se la gioventu` le neghera` il consenso, anche l`onnipotente e misteriosa mafia svanira` come un incubo".
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come funziona veramente il nostro sistema giudiziario? quali leggi sono efficaci e quali invece intralciano l`azione della magistratura? quali provvedimenti potrebbero essere utili a rendere davvero ostile il terreno per la criminalita` organizzata in italia e nel mondo? nicola gratteri, procuratore aggiunto presso la direzione distrettuale antimafia di reggio calabria, torna a dialogare con antonio nicaso, studioso tra i massimi esperti mondiali di `ndrangheta, per aiutarci a comprendere meglio gli ingranaggi di quella complessa macchina del sistema giustizia, la cui riforma ormai non e` piu` procrastinabile. le proposte avanzate finora dal governo non sembrano capaci di risolvere i tanti problemi in campo, come la lunghezza dei processi, le carenze di organico nei tribunali e nelle procure piu` esposte alla lotta contro le mafie e il malaffare politico. ben altre sono, secondo nicola gratteri, le riforme che potrebbero aiutare la giustizia: la revisione delle circoscrizioni giudiziarie che ricalcano ancora lo schema ottocentesco, quando le distanze venivano coperte a dorso di mulo, la riduzione del numero dei tribunali, l`utilizzo della posta elettronica per l`esecuzione delle notifiche, la depenalizzazione dei reati minori per riservare il processo penale alle questioni di maggiore allarme sociale e tanti altri piccoli accorgimenti studiati nell`interesse esclusivo della giustizia. prefazione di vittorio zucconi.