
il sordido sistema della produzione editoriale in serie, che fa leva sulla vanita` e sull`ingordigia dei cretini, la burocratica indecenza dei premi letterari e` stata svelata con crudele eleganza da julien gracq in un saggio micidiale, che fece epoca e non lascia scampo, la litte`rature a` l`estomac (1950), qui proposto in nuova traduzione. ritenuto "l`ultimo dei classici" francesi, autore di un`opera pionieristica che conta capolavori come nel castello di argol e la riva delle sirti, gracq stigmatizza l`ansia esibizionistica degli scrittori contemporanei, la malizia degli editori che rincorrono il "caso", accecati dai bilanci e dalle statistiche, la generica stupidita` dei lettori. fedele alla propria poetica, gracq pubblico` sempre con il piccolo editore jose` corti; quando lo onorarono con il premio goncourt, preferi` rifi utare. non aspettava altro.

la vicenda narrata in questo libro e` semplice: un`escursione in barca sull`evre, piccolo fiume che si getta nella loira. paesaggi, campi, scogliere, boschi, ginestre accompagnano un tragitto familiare, ripetuto nelle diverse stagioni della vita, che qui trascende in viaggio iniziatico nel cuore stesso della creazione letteraria. e a pelo d`acqua si attiva la memoria, si accendono fantasticherie associative che collegano in un`unica costellazione i diversi astri del personale firmamento artistico di gracq: il profilo di un castello sulla riva richiama alcuni versi di nerval, e su quelli si innerva un immaginario poetico in un magistrale mescolarsi di ricordo e percezione, esperienza e chimere. sono pagine esigenti, che subito ripagano con l`ineffabile bellezza di un tramonto dopo un giorno di pioggia, di un odore terroso, di un vento d`aprile. la prosa vi scorre sinuosa, ora limpida ora piu` torbida, sempre incantatoria come le acque dell`amato evre. forse mai quanto in questa densissima reverie il grande scrittore francese si e` rivelato cosi` compattamente pervaso dalla sua caratteristica ispirazione, in grado di fermare il tempo con la limpida forza dello stile.
