da oltre l`atlantico, guardando alla vecchia europa dall`esilio argentino, lo scrittore polacco scomparso nel 1969 scrive una storia che e` satira, critica, trattato, divertimento, assurdita`, dramma e resa dei conti con il nazionalismo. gombrowicz vi compie un impietoso tentativo di "psicoanalisi nazionale": sviscera, con mezzi spesso poco ortodossi, l`anima polacca mostrandole la sua immagine ridicolizzata, goffa, meschina. e quali armi poteva scegliere per la sua battaglia lui, un esule osteggiato dagli emigrati politici perche` troppo iconoclasta e dalla letteratura ufficiale in quanto emigrato? naturalmente l`ironia e la risata.
un mattino, al risveglio da sogni inquieti, un uomo di nome giuso si trova trascinato da un tutore in una scuola, in mezzo ad altri adulti che si comportano da bambini. qui dovra` rimparare a comportarsi come un infante, visto che nel mondo dei grandi ha fallito. inizia cosi` una regressione infantile durante la quale giuso scopre che ritornare bambini significa liberarsi da ogni responsabilita` e pensiero. "ferdydurke" e` una feroce satira sociale, una caustica rappresentazione di una societa` che infantilizza l`essere umano, rendendolo stupido e inerme. ma e` anche uno sberleffo ai canoni letterari e al mondo intellettuale e artistico, bigotto e conformista: insieme a giuso, e` infatti l`autore stesso a tornare all`ingenuita`, al disprezzo delle consuetudini e a creare, come un bambino, le regole del proprio gioco.
nel 1968, pochi mesi prima di morire, witold gombrowicz incontra lo scrittore e editore dominique de roux per intrattenere con lui un dialogo ragionato attorno alle proprie opere. cio` cui gombrowicz da` vita una volta a tu per tu con de roux e` pero` qualcosa di molto diverso dall`ordinato scambio tra due intellettuali. il suo si rivelera` infatti un monologo torrenziale in cui si mescolano autobiografia e letteratura, arte e politica, i libri scritti e quelli amati, il privato e le riflessioni sulla societa`: un
non c`e` autore piu` insofferente alle convenzioni di witold gombrowicz. i suoi racconti, qui raccolti integralmente per la prima volta in italia, sono una sintesi perfetta della sua satira conturbante, della sua visione grottesca del mondo, delle sue narrazioni paradossali e stridenti, della sua capacita` di dare vita a figure irregolari e assurde, in grado di frantumare in pochi istanti le regole su cui poggia la societa`. attraverso un linguaggio levigato, in cui rimbalzano giochi di parole e neologismi, gombrowicz fa sfilare in 1ueste pagine come in una folle parata un antisemita che si scopre figlio di un`ebrea convertita, un marito che disprezza l`avvenente moglie per perdersi dietro alle gambotte storte e fregiate di venuzze delle donne di servizio, un magistrato paranoico, una donna pazza di desiderio fidanzata con un vergine determinato a rimanere tale, un bandito terrorizzato dalla
in una polonia bianca di spavento e calce pullulano le divise nere dei nazisti. la nazione e` entrata nella sua lunga notte ed emana odore di zolfo, di polvere da sparo sollevata dai venti. nel villaggio di brzusztowa, in un`elegante villetta, una coppia di signori di mezza eta` - federico e witold - conosce due giovani ragazzi e decide di porsi un eccitante, torbido obiettivo: manovrarli diabolicamente fino a farli innamorare. e una volta raggiunto il primo traguardo, tentare in tutti i modi di penetrare nell`intimita` della nuova coppia, coinvolgendola nel piu` libertino e assoluto dei rituali umani: l`omicidio. elogio della gioventu`, della sua pallida incompiutezza e dell`incantesimo erotico che ammalia e stordisce l`illusione di ogni maturita`, "pornografia" di witold gombrowicz e` considerata l`opera piu` scandalosa della letteratura polacca e una delle piu` perturbanti del novecento; e`, nelle parole di francesco cataluccio, il romanzo
ferdydurke e` una comicissima allegoria dell`infantilismo moderno: un trentenne si trova sbalzato indietro nel mondo dell`infanzia, in una ridicola classe scolastica. cerca di ribellarsi ma scopre che essere di nuovo "immaturo" non gli dispiace affatto. la nostra societa` che anela a rimpicciolire gli adulti e a mutarli di nuovo in bambini e` il bersaglio del feroce umorismo del grande scrittore polacco.
il romanzo narra di due amici, federico e witold, che si trovano a trascorrere delle vacanze forzate in una villa della campagna polacca, mentre nel resto del paese impazza la guerra. annoiandosi a morte, i due iniziano a prender di mira due giovinetti (carlo e enrichetta) immaginandosi una inesistente tresca amorosa. col passare del tempo i due "registi" costruiscono un castello di prove che inchioda i due giovani alle loro responsabilita`, fino a un macabro finale che prelude alla tragica vicenda che sara` narrata, anni dopo, in "cosmo". l`ossessione del guardare e degli oggetti da` vita a un apologo filosofico che e`, allo stesso tempo, una satira feroce dell`erotismo contemporaneo.
bacacay e` una sgangherata viuzza di un quartiere popolare di buenos aires dove gombrowicz abito` all`inizio della guerra. questo fu il titolo che volle dare a questa raccolta di racconti, ironicamente folli e pervasi da un erotismo arzigogolato, con i quali aveva debuttato trionfalmente a varsavia nel 1933. la sua ossessione e` sempre stata che "tutto il mondo esteriore non e` che uno specchio nel quale si riflette il mondo interiore". conseguentemente le sue storie appaiono, come un sogno, assurde e paradossali. basta osservare la fauna umana che le popola: un giovanotto che vuol restare vergine e la fidanzata pazza di desiderio; un dandy capitato per errore su un brigantino con una ciurma assatanata; un borghese che stravede per le donne brutte...
l`ultimo libro di gombrowicz e` quello dove la sua lucida follia si scatena con maggior violenza e ironia. in questa sua nuova "avventura" lo troviamo assieme a un bislacco amico in vacanza in una noiosa localita` di montagna. i due si improvvisano detective credendo di scorgere, negli anfratti della realta`, segni che riconducono tutti a una serie di "impiccagioni rituali": di un uccello, di un bastoncino, di un gatto e di un triste individuo dalle scarpe gialle. e poi ci sono strane associazioni tra la bocca storta della cameriera dell`albergo e altre bocche, mani, macchie e crepe sui muri...