nei racconti del ciclo pietroburghese la capitale (che all`ucraino gogol appare come una citta` non russa, splendida facciata di un edificio ormai in rovina dove si conduce una vita vuota, esteriore, alienata) si fa al tempo stesso scenario grottesco e sinistro burattinaio di quella "vita vegetativa" verso la quale lo scrittore si senti` sempre attirato, in un duplice atteggiamento di compiacimento partecipe e di beffarda ironia. |