giovenale nei cinque libri delle "satire" (ritenute da quintiliano il genere romano per eccellenza) lancia frecce infuocate contro i bersagli piu` disparati, di ogni ceto e di ogni sesso. dipinge il quadro di una societa` romana senza speranza, persa nelle sue mollezze decadenti e corrotte. i rampolli debosciati dell`aristocrazia si abbandonano ai vizi, la plebe resta mansueta e imbelle e si accontenta di panem et circenses. le donne emancipate vengono ridotte da giovenale a ninfomani fuori controllo. orientali, graeculi, egiziani occupano i gradini piu` bassi dell`umanita`, restando di poco superiori alle bestie. le "satire" contengono, in nuce, i semi di una rabbia civile sopravvissuta fino ai nostri tempi. e, al contempo, restano uno dei grandi capolavori della lirica classica. |