immigrazione, guerre, terrorismo e crisi dell`europa sembrano oggi problemi insormontabili. di fronte a queste sfide, gli italiani appaiono incerti tra ripresa di un forte progetto comune e rassegnazione al declino. dopo la seconda guerra mondiale, sulle rovine lasciate dal fascismo, dal disastro bellico, dal crollo politico-istituzionale, la repubblica italiana nasceva sulla spinta di un fortissimo slancio ricostruttivo, cui contribui` anche un inedito coinvolgimento della chiesa. nonostante lo scontro fortissimo tra comunismo e anticomunismo, la democrazia consensuale della prima repubblica, ha poi unito gli italiani di fronte alla sfida di un cambiamento economico-sociale rapidissimo. il tramonto della `repubblica dei partiti` con craxi e andreotti - e il bipolarismo iperconflittuale della seconda hanno rispecchiato invece divisioni e impotenza davanti a problemi come debito pubblico e rallentamento dell`economia. al nuovo ordine economico post-bellico imperniato sugli stati uniti e` poi subentrata, a partire dagli anni settanta, una globalizzazione che ha cambiato le societa` occidentali, travolto il blocco sovietico e imposto un `nuovo disordine mondiale`. in queste ultime trasformazioni si radicano anche la crisi della democrazia rappresentativa, la fine dei partiti di massa e il tramonto di classi dirigenti in grado di rappresentare i popoli e governare gli stati. alle origini del nostro presente, insomma, c`e` la trama profonda della storia repubblicana. |