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la presidenza ciampi rappresenta una svolta per il sistema politico e istituzionale italiano. e la prima elezione presidenziale in un sistema maggioritario ed e` una scelta "bipartisan" nel contesto di un bipolarismo fortemente antagonista. ciampi riflette questo mandato con una strategia di esternazioni equidistanti, rompendo una tradizione di presidenti "militanti" come cossiga o scalfaro. questo, che sembra il limite tipico del tecnocrate, definisce la sua politicita`: pungola il centrosinistra e le sue involuzioni identitarie, puntella il centrodestra e le sue derive plebiscitarie. se berlusconi scavalca il parlamento rivolgendosi direttamente all`opinione pubblica, ciampi vive la difficile coabitazione, regolando il conflitto.

oggi che i profitti delle multinazionali tornano a salire, il nostro paese resta impantanato nella recessione. i poteri della grande industria svaniscono, sacrificati al mito dell`italianita` (alitalia), svenduti alla concorrenza estera (telecom), decapitati da inchieste e arresti (eni e finmeccanica) o salpati direttamente oltreoceano (fiat). non va meglio ai poteri storti dell`alta finanza, che negli scandali montepaschi e fonsai hanno saputo aggirare anche la vigilanza di consob e di bankitalia. in questo stato di decomposizione, l`opinione pubblica ha trovato il capro espiatorio nella casta politica. in realta` stiamo vivendo l`eclissi di un`intera filiera del potere, che nel pubblico come nel privato non ha saputo ne` voluto affrontare il cambiamento e cavalcare la modernita`.