l`umanita` del duemila sara` un`umanita` urbanizzata, scossa da sommovimenti e conflitti ove si scontreranno culture e interessi. questa umanita` dovra` assumersi le proprie responsabilita` verso l`habitat in cui vive, habitat che, per i sei miliardi di uomini del 2005 e per i dieci miliardi del 2025, sara` soltanto un piccolo pianeta molto fragile nell`universo stellare. in un contesto simile, oggetto della geografia fisica continueranno si` a essere le leggi di natura, sempre imperative seppure spesso sovrastate dagli artifizi della tecnica, ma soprattutto saranno i problemi dello sviluppo ineguale e dei valori che a quell`habitat sono legati. un tempo, insomma, lo scopo della geografia era quello di scoprire e di descrivere il mondo; oggi e domani si trattera` di farlo comprendere e di aiutare l`umanita` a vivere tra conflitti e contraddizioni. |