pubblicato clandestinamente nel 1948, e poi in un`edizione censurata l`anno successivo, il "diario del ladro" - che il saggiatore propone nella storica traduzione di giorgio caproni e con una nuova prefazione di walter siti - e` il piu` impudente, scandaloso autoritratto di jean genet: scritto con ispirazione agiografica, raccoglie gli anni di miseria e vagabondaggio del grande scrittore francese, che tra il 1933 e il 1939 viaggio` attraverso l`europa vivendo di espedienti e rispondendo a leggi istintuali, in un lungo e picaresco calvario costellato di fughe, carcerazioni e dissolute liaisons sessuali. e stato accattone nel barrio chino di barcellona, spacciatore di monete false in cecoslovacchia, ha affrontato i
scritte nove anni prima di "le condamne` a` mort", libro d`esordio di genet, queste lettere conducono alla scoperta di un giovane ventitreenne che, nei caffe` di montparnasse e del quartiere latino di parigi, frequenta artisti e intellettuali e si lancia nell`agone letterario proponendo un articolo a una piccola rivista, "jeunes", fondata e diretta da una sua coetanea, ibis. donna libera e appassionata, andre`e plainemaison, alias pragane, alias ibis, si interessa di teosofia e di pittura, di danza e letteratura, ma soprattutto introduce genet nella cerchia dei suoi giovani amici letterati. la corrispondenza tra jean e ibis costituisce un`inestimabile testimonianza sul genet degli anni trenta - quando il futuro scrittore si arruola nella legione straniera, scopre damasco e l`atlante marocchino, diserta e vaga attraverso mezza europa -, cruciali per la sua formazione. ma queste lettere anticipano anche i temi principali dell`opera futura. genet, poco piu` che ventenne, possiede una spiccata consapevolezza del suo stile e preannuncia la sintassi ricca e complessa che gli sara` propria - "non arrivero` mai a scrivere in modo semplice" afferma gia` nel 1933 - mentre, parallelamente, esplicita le sue ambizioni con una buona dose di ironia: "in futuro - dice - scrivero` prose incandescenti fra i roseti e rigogliose terzine tra le sabbie ardenti".
il volume riunisce le opere: notre-dame-des-fleurs, miracolo della rosa, pompe funebri, querelle di brest, diario del ladro.
il
un giorno in uno squallido scompartimento di terza classe, lo sguardo di genet incontra quello di un ignoto viaggiatore dall`aspetto ripugnante. e` la rivelazione, prodigiosa e decisiva, dell`identita` degli uomini, dell`identita` che circola incessantemente fra gli uomini. una rivelazione capace di accendere pensieri terribili, ma anche abbaglianti riflessioni sui dipinti di rembrandt come sculture di giacometti, che nella loro indistruttibile e innocente nudita` concentrano cio` che vi e` di piu` irriducibile nell`uomo: "la solitudine di un essere esattamente equivalente a qualsiasi altro"... la raccolta, che comprende testi apparsi fra il 1949 e il 1967 e consente di ripercorrere l`intera attivita` di genet, include anche i "frammenti".