il 22 marzo 1943, in una bella giornata di sole, due "cacciatori di ebrei" prelevano klaartje e joseph de zwarte dalla loro casa di amsterdam. finisce cosi` il loro ultimo pomeriggio di liberta`. dopo l`arresto, marito e moglie vengono internati nel campo di concentramento di vught. nel giro di alcuni mesi klaartje sara` trasferita a westerbork e, da li`, a sobibor, dove morira` nelle camere a gas il 16 luglio, a trentadue anni. joseph, separato dalla moglie a vught e impiegato nei lavori forzati, sara` deportato in seguito, ma le sue tracce si perdono comunque in un luogo imprecisato della polonia. a dispetto dei suoi carcerieri e correndo un rischio enorme, la sartina klaartje trova il coraggio dell`unica resistenza possibile: tiene un diario preciso e dettagliato della vita nel campo di vught. forse presagendo a quale destino andra` incontro, al momento di salire sul treno per sobibor lo consegna al cognato. e una testimonianza commovente e un impietoso atto di accusa, ma insieme da` voce all`incredulita` di fronte a un sistema talmente assurdo da risultare inconcepibile. il diario e` stato riscoperto solo di recente, dopo la donazione di una superstite della famiglia al museo ebraico di amsterdam. con la sua pubblicazione non soltanto si e` riportato alla luce un documento fondamentale ma, finalmente, si realizza il desiderio di klaartje che quanto ha scritto raggiunga il mondo esterno perche` tutti conoscano le sue sofferenze e la sua rabbia. |