questo libro e` un`indagine plurale sull`identita` di un artista singolare, enzo cucchi, pittore solitario, inquadrato nel brand collettivo della transavanguardia. il personaggio e l`opera si assomigliano fatalmente, nella loro gemella doppiezza: almeno dagli anni ottanta, ci si e` cominciati a domandare chi fosse quest`uomo, e come facesse a realizzare opere cosi` uniche, ma anche come fosse possibile armonizzare in un solo individuo le sue dichiarazioni mirabili e le sue indifendibili provocazioni. carlos d`ercole riesce a risolvere questi enigmi facendo si` parlare enzo, ma soprattutto le persone che gli sono state vicine, tanto umanamente quanto professionalmente. tra queste incontriamo galleristi, artisti, amici, collaboratori, che parlano per la prima volta del ruolo insostituibile che la biografia di enzo svolge nello sviluppo del suo lavoro. fra i testimoni non ci sono critici e storici dell`arte, perche` hanno gia` detto molto su di lui; forse troppo. e l`immagine che chiude il testo e` dinamica, affascinante e poco chiara. come cucchi. |