![24%2F7_Il_Capitalismo_All%60assalto_Del_Sonno_-Crary_Jonathan](cops/big/427483_g.jpg?tit=24%2F7_Il_Capitalismo_All%60assalto_Del_Sonno_-Crary_Jonathan&r=74)
aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e` il mantra del capitalismo contemporaneo. e l`ideale di una vita senza pause, attiva in qualsiasi momento del giorno o della notte, in una sorta di condizione di veglia globale. viviamo in un non tempo interminabile che offusca ogni separazione tra un intenso e ubiquo consumismo e le strategie di controllo e sorveglianza. "24/7" delinea questo processo di erosione del tempo: un adulto di oggi dorme sei ore e mezzo per notte in media, contro le otto della generazione precedente e le dieci dei primi anni del xx secolo. sembra impossibile non lavorare, mangiare, giocare, chattare o twittare lungo l`intero arco della giornata, non c`e` momento della vita che sia realmente libero. "24/7" e` una riflessione teorica, che combina riferimenti filosofici, analisi di film, opere d`arte, esperimenti scientifico-militari e romanzi, per dar vita ad un`antropologia critica della contemporaneita`. la sua conclusione, tanto rivoluzionaria quanto inattesa, si potrebbe riassumere cosi: "lavoratori di tutto il mondo, riposatevi!"
![Tecniche_Dell%60osservatore_Visione_E_Modernita%60_Nel_Xix_Secolo_-Crary_Jonathan](cops/big/9788806210014g.jpg?tit=Tecniche_Dell%60osservatore_Visione_E_Modernita%60_Nel_Xix_Secolo_-Crary_Jonathan&r=18)
uscito per la prima volta nel 1990, il libro di jonathan crary analizza la "genealogia" dell`osservatore moderno riconducendoci ai primi decenni dell`ottocento, un`epoca rivoluzionaria per la visione e per i diversi apparati scientifici ad essa collegati. si tratta di un periodo, precedente all`avvento della fotografia, nel quale, attraverso i nuovi "dispositivi dell`osservare" - come il fenachistoscopio e lo stereoscopio, indissolubilmente legati ai coevi interessi della fisiologia ottica -, si afferma il progressivo abbandono della discontinuita` interno/esterno presupposta dall`esperienza visiva della camera oscura. fra teoria della percezione, storia dell`arte e filosofia estetica, passando per capisaldi come goethe e schopenhauer, pittori come vermeer e turner, crary evidenzia infatti come l`opacita` corporea della visione subentri alla trasparenza dell`occhio cartesiano e come il soggetto osservatore divenga il luogo della produzione delle immagini dando vita a nuove sperimentazioni artistiche. ma se da una parte questi mutamenti rappresentano una "liberazione della visione", l`autore ci svela anche l`altra faccia della medaglia, il processo di normalizzazione a cui tale visione e le sue rispettive pratiche sono sottoposte. crary ci invita allora a rileggere alcuni fenomeni di rottura sia nella storia dell`arte che in quella piu` generale della visione, facendo del suo approccio interdisciplinare una guida metodologica allo studio della modernita`.