si tratta di una testimonianza autobiografica sulla sorte dei fascisti dopo la liberazione, di coloro che dalla guerra uscivano vinti e che l`italia repubblicana chiamo` a pagare la "tariffa" delle proprie responsabilita`. il racconto prende le mosse negli ultimi giorni di aprile quando vincenzo costa, l`ultimo federale fascista di milano, e` catturato dai partigiani sul lago di como, giusto qualche ora prima che il duce, poco distante, cada fucilato. questa memoria, cui costa ha affidato il ricordo della sua reclusione, e` una testimonianza diretta sulla sua sorte e offre una prospettiva rovesciata del dopoguerra italiano, che al fascista appare un purgatorio degradato di angherie e miserie, dove l`unica luce e` la fedelta` al passato. |