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un urlo sovversivo, un potente psicodramma del ciclo generazionale, o la piu` clamorosa truffa perpetrata ai danni del consumo giovanile? il rock, a quarant`anni dalla sua nascita, si puo` dire che sia tutto questo e forse molte altre cose ancora, sempre in bilico tra sovversivita` e normalizzazione, tra futilita` e ambizioni travolgenti, tra massimalismi trionfanti e raffinati minimalismi. questo libro non e` un manuale ne` un compendio di storia del rock. e` un contributo all`analisi, alla possibilita` di comprendere un fenomeno cosi` sfuggente e molteplice. un volume "partigiano" e dichiaratamente fazioso, volto alla ricerca di un "filo rosso" attraverso il quale poter leggere i momenti decisivi della storia del rock.
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questa storia comincia il 27 agosto 1979, il giorno in cui i banditi sardi rapiscono fabrizio de andre` e dori ghezzi, e si conclude il 21 settembre 1981, con l`uscita de "la voce del padrone", il piu` famoso album di franco battiato. sono poco piu` di due anni, ma esplodono di straordinaria intensita`. un vero e proprio periodo magico, un`eta` dell`oro per la musica italiana in cui i piu` eccezionali e talentuosi autori della canzone vivono i momenti cruciali della loro avventura dentro la storia del nostro paese. il racconto si svolge come un diario di eventi, in un`incalzante cadenza cronologica che intreccia le storie di vita e di musica di nove protagonisti: fabrizio de andre`, lucio dalla, vasco rossi, lucio battisti, francesco de gregori, pino daniele, franco battiato, francesco guccini e rino gaetano. storie che in quegli anni s`incrociano continuamente anche con quelle di altri importanti artisti della canzone d`autore come gianna nannini, edoardo bennato, paolo conte, giorgio gaber, roberto vecchioni, antonello venditti e altri. storie che, soprattutto, si intrecciano agli eventi piu` significativi della storia d`italia: un paese che, reduce dallo choc dell`assassinio di aldo moro, e` in profonda trasformazione, lacerato tra la fine degli anni di piombo e gli inizi dei ruggenti anni ottanta. il cielo bruciava di stelle e` come una playlist incessante che fa da colonna sonora alle vicende di un periodo intenso e indimenticabile. anni pieni di amore, di morte, di felicita` e di dolore, in cui le canzoni sembrano il piu` autentico e potente romanzo del tempo, passione vitale e sentimento collettivo, coscienza civile, in quello che sembra essere un vero e proprio rinascimento della musica italiana. canzoni talmente potenti da aver lasciato un segno profondo, ancora oggi inalterato.
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beatles o rolling stones? nessuna opposizione piu` di questa ha diviso milioni di appassionati negli ultimi cinquant`anni. e noi, da che parte stiamo?
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grazie a uno straordinario incrocio di congiunture sociali e culturali, la storia della canzone italiana moderna ha un inizio preciso. e la sera del primo febbraio del 1958. modugno canta nel blu dipinto di blu e improvvisamente avviene un salto evolutivo. gli italiani si rendono conto che tutto sta per cambiare, e la canzone volta pagina: inizia un`avventura mirabolante e irripetibile che dura fino ai nostri giorni, passando attraverso la sensibilita` dei primi cantautori genovesi, scoprendo le gioie dell`estate e dell`adolescenza del rock`n`roll, crescendo attraverso la rivolta dei gruppi beat, maturando nella rivoluzione promossa da de andre`, guccini, battisti, e nel rinascimento che tra gli anni settanta e ottanta portera` la cultura musicale del nostro paese ai suoi massimi splendori. fino alle innovazioni che toccano la soglia del 2000. e una storia intensa e profonda nella quale possiamo leggere gioie, emozioni, caratteri, aspirazioni e contraddizioni della nostra identita` culturale.
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la musica e` finita ogni volta che qualcuno l`ha uccisa, e ogni volta, per questo, e` rinata. e finita quando john cage fece eseguire il suo silenzio, e nello stesso periodo nacque il rock`n`roll. e finita quando e` morto john coltrane, e jimi hendrix incise il suo primo disco. oggi nessuno piu` la sfida, niente piu` ne segnala la fine, e forse e` per questo che la musica e` davvero morta. o almeno sono morti i suoi elementi guida. lo scenario in apparenza ottimista del mondo tecnologico e connesso non e` che un simulacro: la musica impazza su computer e telefonini, domina i messaggi pubblicitari, inonda gli spazi del mondo contemporaneo, ma non e` la "musica di oggi", il nostro tempo non ha ancora la sua colonna sonora. la musica non si e` evoluta: e` un organismo agonizzante. che ne e` della passione, del fuoco sacro che ne ha accompagnato l`evoluzione nella lunga storia discografica? castaldo ne analizza spietatamente l`identita` perduta. segue, come in un`elegia, le tracce del fuoco, del buio e del desiderio, i tre elementi senza cui la musica non ha ragione di esistere. e apre, infine, una finestra sul futuro.
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