la vita che emmanuel carre`re racconta, questa volta, e` proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia. c`e` stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto
"ero solo, in una casetta in bretagna, davanti al computer," ha raccontato una volta emmanuel carre`re "e a mano a mano che procedevo nella storia ero sempre piu` terrorizzato". all`inizio, infatti, il piccolo nicolas ha tutta l`aria di un bambino normale. anche se allo chalet in cui trascorrera` la settimana bianca ci arriva in macchina, portato dal padre, e non in pullman insieme ai compagni. e anche se, rispetto a loro, appare piu` chiuso, piu` fragile, piu` bisognoso di protezione. ben presto, poi, scopriamo che le sue notti sono abitate da incubi, che di nascosto dai genitori legge un libro, dal quale e` morbosamente attratto, intitolato storie spaventose, e che, con una sorta di torbido compiacimento, insegue altre storie, partorite dalla sua fosca immaginazione: storie di assassini, di rapimenti, di orfanita`. e sentiamo, con vaga ma crescente angoscia, che su di lui incombe un`oscura minaccia - quella che i suoi incubi possano, da un momento all`altro, assumere una forma reale, travolgendo ogni possibile difesa, condannandolo a vivere per sempre nell`inferno di quei mostri infantili. questo perturbante, stringatissimo noir e` da molti considerato il romanzo piu` perfetto di emmanuel carre`re - l`ultimo da lui scritto prima di scegliere una strada diversa dalla narrativa di invenzione.
e quasi un capriccio, uno scherzo, quello di tagliarsi i baffi, da parte del protagonista di questo inquietante romanzo. ma ci sono scherzi (milan kundera insegna) che possono avere conseguenze anche molto gravi. il nostro non piu` baffuto eroe si trovera` infatti proiettato di colpo - lui che voleva solo fare una sorpresa alla moglie - in un universo da incubo: perche` tutti quelli che lo conoscono da anni, e la moglie per prima, affermano di non averli mai visti, quei baffi, e che dunque nella sua faccia niente e` cambiato. il mondo comincia allora ad apparirgli
l`intera carriera di philip k. dick come scrittore di fantascienza e` stata una sfrenata, deragliante indagine sulla realta`, condotta per un trentennio sotto l`influsso di esperienze trascendentali, abuso di farmaci e di droghe, deliri paranoici, crisi mistiche e seduzioni compulsive, e riversata in un corpus di 44 romanzi e oltre un centinaio di racconti. con dedizione appassionata e attenzione chirurgica per il dettaglio, emmanuel carre`re ne intesse la vita vissuta e sognata utilizzando i frammenti autobiografici presenti nei suoi scritti, scava negli angoli piu` riposti del suo idios kosmos, spia dalle fenditure di un mondo in disgregazione. e restituisce al lettore un affresco nitido e allarmante delle pericolose visioni di cui dick fu vittima e artefice.
durante un viaggio in russia carre`re riprende contatto con le sue origini, con la lingua russa che ha accompagnato la sua infanzia e, soprattutto, inizia a indagare sul nonno materno, che dopo una vita difficile scomparve nell`autunno del 1944, probabilmente ucciso perche` sospettato di collaborazionismo con i tedeschi. e il segreto di sua madre, il fantasma che tormenta la sua famiglia. proprio per esorcizzarlo ha deciso di andare in una piccola cittadina della provincia russa, dove rimane per un lungo periodo, in attesa che accada qualcosa. e qualcosa accadde: un crimine atroce. la follia e l`orrore tornano a impossessarsi di lui e, allo stesso tempo, della sua vita amorosa. scrive per sophie una novella erotica ("facciamo un gioco") che dovrebbe irrompere nella realta` di un amore improntato a fughe, tradimenti, riprese; ma la realta` manda a soqquadro i suoi piani, facendo a pezzi il suo amore.