
la tempesta che ha attraversato l?europa tra otto e novecento e stata anche una battaglia di idee, identita, visioni del mondo: una storia di uomini e donne, filosofi e filologi, scrittori, intellettuali che in quei tempi inquieti per capire chi erano - e chi siamo - hanno guardato in una direzione precisa: la grecia antica, la sola e vera patria, da cui tutti si sentivano esuli. qual era allora, ed e oggi, il peso del passato nella costruzione della nostra identita, sia individuale sia collettiva, di europei e occidentali? qual e il segreto che la grecia custodisce cosi gelosamente? mauro bonazzi ricostruisce l?appassionante genealogia di questi dibattiti, in cui ritornare agli antichi e l?unico modo per fare i conti con una modernita che si scopre in crisi. e nel ricostruirla rievoca tutti quei personaggi che in maniera geniale, provocatoria e sorprendente hanno proposto "un?altra idea di grecia": da nietzsche a heidegger, da adorno e popper ad hannah arendt. perche non c?e niente di meno pacifico del passato, ed e il modo in cui lo immaginiamo a dare forma al nostro futuro. tra ottocento e novecento si scatena in tutta europa, e in particolare in germania, un acceso dibattito sull?eredita greca. quanto e come di cio che era stato scritto in quel tempo cosi remoto doveva sopravvivere nei tempi moderni? un dibattito che riemerge in tutta la sua vivacita in queste pagine, riccamente documentate, che compongono un grande racconto che non ha mai smesso di parlarci. discutere dei greci significa infatti discutere di noi, della nostra identita di europei e occidentali, ed e fondamentale farlo adesso, in un mondo che sta cambiando velocemente. il punto di partenza e colui che piu di tutti attacco il mito ottocentesco della grecia ideale, perfetta, razionale. l?anno e il 1872, il libro e "la nascita della tragedia", il protagonista e friedrich nietzsche. e lui che per primo svela tutte le mistificazioni del classicismo ottocentesco, conducendo i suoi lettori verso una gre

il canto di ulisse, nell`inferno dantesco, e` probabilmente il testo piu` celebre di tutta la letteratura italiana. e non solo, perche` e` proprio in questi versi che nasce l`immagine di ulisse viaggiatore ed eroe della conoscenza. impossibile, insomma, sottovalutare l`importanza e l`influenza di questa figura, nel corso dei secoli e ancora oggi. eppure, tanto rimane da dire su quello che questi versi hanno da raccontarci, apparentemente cosi` lontani e in realta` cosi` vicini. il viaggio e il naufragio di ulisse sono una metafora potentissima per pensare la nostra condizione in questi tempi di crisi e incertezza. in fondo, tutto gira intorno a una tensione ineliminabile tra la conoscenza e la politica, come avrebbe visto friedrich nietzsche, un altro amante dei viaggi, reali e immaginari. dove sono il bene e il male? siamo convinti che la conoscenza salvi, aiutandoci a fare ordine nel nostro mondo. e davvero cosi`?