
quando si varca la soglia di una delle storie costruite, con abilita diabolica, da boileau e narcejac, si prova sempre una lieve inquietudine - che pero, com?e ovvio, fa parte del piacere della lettura. sappiamo, infatti, che verremo trascinati in un gioco perverso e saremo le consapevoli e appagate vittime di quei due temibili creatori di angosciosa suspense, capaci come pochi altri di tenerci inchiodati alla pagina cosi come di infliggere un tormento dopo l?altro ai loro protagonisti. che sono sempre, a ben vedere, uomini - in genere irresoluti, inconsistenti, spesso infantili - che si ritrovano prigionieri di un ingranaggio infernale, al quale, per quanto si dibattano, non riescono a sfuggire. e che, soprattutto, a poco a poco smarriscono la capacita di percepire la differenza tra la realta e le proprie farneticazioni. e quale sentimento umano si presta meglio a mettere in moto un delirio se non la gelosia? sara appunto la gelosia, una gelosia furibonda, autoalimentata, incontrollabile, a condurre all?omicidio il protagonista dei vedovi - titolo che solo alla fine del romanzo svelera il suo ambiguo significato. ma attenzione: l?omicidio non e che l?inizio - il bello deve ancora venire.

quando l`esplosione accidentale di una bomba a mano sepolta in giardino lo rende cieco, richard hermantier, magnate dell`industria abituato a dettare legge e a incutere rispetto con una semplice occhiata, si trova costretto a trascorrere un mese di convalescenza nella sua villa in vandea: un mese soltanto, ma cruciale, perche` la fabbrica di lampadine che gestisce con piglio feroce si prepara al lancio di un prototipo destinato a rivoluzionare il mercato. in attesa di tornare al comando, hermantier non potra` che affidarsi alle persone che gli stanno accanto: la moglie christiane, , l`affascinante quanto irresponsabile fratello maxime e hubert, il suo socio in affari, un uomo . ma l`incidente che gli ha cucito per sempre le palpebre ha minato irrimediabilmente anche la sua sicurezza, e a poco a poco, nell`implacabile calura estiva, i contorni della realta` si fanno incerti. puo` davvero dare credito ai suoi sensi, ai ricordi, a quello che gli viene raccontato? ancora una volta la ci regala una storia della stessa materia di cui sono fatti gli incubi, che trascina il lettore in un labirinto senza via di fuga dove nulla e` come appare - dove la verita` rimane acquattata nell`ombra, a portata di mano ma impossibile da raggiungere.