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composto tra il 1357 e il 1362 questo trattatello in laude di dante, piu` che una semplice biografia del grande poeta fiorentino, e` una vera e propria celebrazione dell`uomo e dell`artista che per il boccaccio resta per tutta la vita immagine esemplare. il testo viene presentato nell`edizione critica curata da pier giorgio ricci.
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e` l`opera in cui boccaccio ricalca piu` da vicino le orme del gran viaggio dantesco. al poeta, errante in un vasto deserto, appare "una donna gentil, piacente e bella" che gli offre di fargli da guida. i due giungono ad un altipiano, ai piedi di un nobile castello. due sono le vie d`ingresso: una ampia e facile, l`altra stretta e scoscesa. inizia da qui l`itinerario del poeta fra le insidie della tentazione e il richiamo delle virtu`.
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la genealogia deorum gentilium e` un trattato di mitologia in quindici libri, scritto in lingua latina. si tratta di un vasto repertorio nel quale l`autore illustra le notizie sulla paternita` e discendenza degli dei greci e romani, oltre al contenuto e alla spiegazione di molti miti classici. in appendice il repertorio de montibus, lacubus ecc.
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punto di confluenza di grandi correnti culturali e popolari, il "decameron" rappresenta nella nostra letteratura il sommo modello di lingua discorsiva e di stile prosastico. un`opera che testimonia la completa e immediata adesione del boccaccio a una visione realistica e moderna della vita, a una nuova etica non piu` trascendente ma immanente e individualistica, in breve a quell`insieme di valori tutti umani e terreni propri della civilta` trecentesca. di tale eta` comunale e signorile, tramonto del medioevo e alba di una nuova epoca, il boccaccio fu protagonista entusiasta e appassionato.