Il cantautore british Bobby Long si è costruito, coi dischi precedenti, un solido seguito. Più cult musician che volto noto, Long è coumunque un tessitore di melodie che, sotto la guida dell'esperto Mark Hallman, ha messo insieme una manciata di canzoni di peso. Influenzato da Dylan, ma non solo, Long è uno di quei musicisti destinati a diventare famosi. Basta solo aspettare il momento giusto.
Inglese, ma vive a New York da molti anni, Bobby Long è un songwriter di talento. Il precedente lavoro, A Winter's Tale ( 2011), era piaciuto parecchio. Questo secondo album, prodotto da Ted Hutt ( Gaslight Anthem, Old Crow Medicine Show, Lucero ) non delude le aspettative e conferma che Long è un rocker con la predilezione per la canzone d'autore. Da tenere d'occhio.
Niente a che vedere con il film con Travolta che porta il suo nome ( A Song For Bobby Long). Questo Long è un nuovo autore che la critica Usa ha avvicinato a Bob Dylan ed Elliott Smith. Paragone azzardato ? In parte si, comunque Long ha dei numeri e lo dimnstra: onestà e vulnerabilità sono le sue armi primarie.