cosa faremmo, oggi, se francesco d`assisi bussasse alla nostra porta? probabilmente non lo lasceremmo entrare, cosi` come non capiremmo la sua scelta di seguire l`esempio di cristo deviando dallo status quo, dall`accumulo del possesso, dalla protesta sterile. il "no" che la nostra societa` oppone a san francesco e a gesu`, mentre continua tuttavia a venerarne le immagini svuotate di significato, e` il segno di una coscienza condivisa che inaridisce, di una mancanza di coraggio, anche solo per immaginare una realta` diversa. in queste pagine, scritte all`inizio degli anni ottanta, la visione e l`attitudine di bo rispetto al presente emergono nella loro interezza. ce il critico militante, attento al valore della cultura come forza di cambiamento individuale e sociale, convinto che la letteratura debba essere "una guida e non un rifugio". e c`e` il credente che avverte chiara la crisi della religione nel confronto con la modernita`, ma non cessa di pensare che "il cristianesimo e` stato e resta la piu` bella delle tentazioni, la piu` pura idea dell`uomo, cio` che vorremmo attuare e non ci riesce perche` ci manca l`obbedienza, l`amore per gli altri che annulla l`amore per noi stessi, il perdono". |