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Bill Frisell con Hank Roberts, Jenny Scheinman, Eyvind Kang. SACD ibrido.

Nuovo lavoro, 2004, per il chitarrista jazz con la partecipazione di Briggan Krauss, Adam Dorn, Tont Scherr e Don Alias e con la Produzione di Hal Willner.

2 CD. Orchestras presenta due eccellenti esibizioni dal vivo del trio di Bill Frisell – con il bassista Thomas Morgan e il batterista Rudy Royston – usando arrangiamente costruiti appositamente da Michael Gibbs, musicista di grande valore e con una bella storia alle spalle. Il primo concerto è con la Brussels Philharmonic ( diretta da Alexander Hanson) mentre il secondo con la Umbria Jazz Orchestra ( diretta da Manuele Morbidini). Un doppio concerto di grande spessore che passa dai branii del repertorio di Frisell a grandi classici come Lush Life di Billy Stayhorn ed una We Shall Overcome di grande forza epica, riletta in modo assolutamente innovativo.

Bill Frisell, a capo di un eccellente quartetto formato da Gerard Clayton, piano, Gregory Tardy, sassofono, Jonathan Blake, batteria, porta a termini un disco intimo e profondo. Un disco da sentire e risentire a lungo,con brani che toccano nrl profondo e una qualità sonora eccellente. 13 brani scritti da Bill ( nuovi, ma anche vecchi ), in cui la bravura dei musicisti ( Clayon è un pianista formidabile ) si palesa alla grande. Four è un signor disco.

2 LP. Valentine, il nuovo album di Bill Frisell, con il suo rodato trio, formato da Thomas Morgan e Rudy Royston, è grande musica.Indipendentemente dal fatto che la si voglia chiamare jazz, blues, folk, rock o altrimenti, Valentine è il frutto di tre musicisti al massimo dell’ispirazione, che combinano tecnica e sensibilità, generando emozioni, come accadeva quando sentivamo suonare il trio di Bill Evans, oppure i Cream.L’arte del trio di Bill Frisell è la simmetrica interazione tra scrittura ed improvvisazione, tra equilibrio e virtuosismo che pervade le tracce di Valentine. Vinile stampa Usa, 180 grammi, copertina apribile.

Valentine, il nuovo album di Bill Frisell, con il suo rodato trio, formato da Thomas Morgan e Rudy Royston, è grande musica.
Indipendentemente dal fatto che la si voglia chiamare jazz, blues, folk, rock o altrimenti, Valentine è il frutto di tre musicisti al massimo dell’ispirazione, che combinano tecnica e sensibilità, generando emozioni, come accadeva quando sentivamo suonare il trio di Bill Evans, oppure i Cream.L’arte del trio di Bill Frisell è la simmetrica interazione tra scrittura ed improvvisazione, tra equilibrio e virtuosismo che pervade le tracce di Valentine. Finalmente disponibile !!!!

Bill Frisell, acclamato chitarrista e grande musicista, firma per la Blue Note ed esordisce con un disco molto interessante. Harmony è un viaggio evocativo attraverso la musica Americana dell'ultimo secolo. Infatti Frisell ( che appare in compagnia di Petra Haden, Hank Roberts e Luke Bergman) passa con estrema disinvoltura e grande mestiere dal jazz alla canzone folk, sino alla musica contemporanea.Inciso con la collaborazione di Tucker Martine ( qui ingegnere del suono ) e prodotto da Lee Townsend, Harmony vede Frisell scrivere brani nuovi, rielaborarne di vecchi, ma anche rileggere, da par suo, composizioni del Great American Songbook ( Stephen Foster, Billy Strayhorn, il duo Lerner - Loewe ) per arrivare a cose più attuali come Charlie Haden, Elvis Costello e Pete Seeger

2 LP. Edito in origine solo in CD, nel 1997. Uno dei dischi più belli e più celebrati del chiarrista. Prima verione in vinile. 180 grammi, copertina apribile, stampa Usa. Edizione limitata a 3000 copie, worldwide.

Bill Frisell, dopo una serie di dischi registrati con le più disprate formazioni, torna a fare un lavoro acustico, cosa che non faceva da Ghost Town (2000). Registrato a New York e Portland, nello studio di Tucker Martine, con lo stesso Martine e il produttore Lee Townsend al suo fianco. Bill scrive ed interpreta dei brani nuovi come Change in the Air, What Do You Want, Thankful e Go Happy Lucky, oppure riprende delle canzoni già eseguite in passato, come Ron Carter, Pretty Stars, Rambler, The Pioneers e In Line. Un modo personale di rivedere il proprio lavoro e di continuare a costruire, con nuove idee e suggestioni, musica per i dischi a venire.

Nuovo lavoro, questa volta a suo nome ( dopo lo splendido viaggio nelle interstates del Sud assieme a Lucinda Williams ), per un disco dedicato a celebri canzoni da film, oppure apparse in trasmissioni televisve. Una rilettura molto personale, che cambia quasi completamente la struttura delle canzoni stesse, rifatte in maniera decisamente originale. In alcuni brani c'è anche la voce di Petra Haden, figlia del grande Charlie Haden. Un disco fuori da ogni catalogazione.

Il nuovo album di Bill Frisell è un omaggio alla chitarra, al suono della chitarra in America. Dalle sue memorie, i ricordi di Chet Atkins, Jimmy Bryant, The Ventures, Charly Crhistian e Johnny Smith, al tempo attuale. Nel disco Bill duetta con Greg Leisz, una altro dei grandi della chitarra (di recente lo abbiamo sentito nel doppio album di Lucinda Williams). Bill e Greg si sfidano spesso a duello ed il disco ne esce ulteriormente arricchito.

C'era molta attesa per questo nuovo lavoro del chitarrista Americano. Frisell mischia, come fa da tempo, jazz e folk, atmosfere rilassate e chitarra brillante. Big Sur, titolo molto evocativo, presenta una piece musicale che gli è stata commissionata dal Monterey Jazz Festival, e che si ispira alla grandezza ed alla bellezza di Big Sur, una delle locations più belle al mondo.

Area 0. 129 minuti. Contiene un concerto del 2011, Live at Banlieues Bleues. Il film Disfarmer Project ed anche una intervista con Frisell.

Bil Frisell, come non lo avete mai in sentito. Bill improvvisa, dal vivo in studio, senza editing o overdubs, senza tagli o aggiunte. Quello che ha suonato è quello che ascoltiamo. Brani lunghi, cavalcate free, improvvisate, energiche, piene di idee e di creatività. Frisell che è sempre stato sul pezzo, rinnova sè stesso e la chitarra jazz, con un approccio diretto, personale ed anche originale. Brani come John Goldfarb, Please Come Home e Lake Superior sono due pieces de resistence che ricorderemo a lungo.

Bill Frisell, accompagnato da un quartetto in cui brilla il violino di Jenny Scheinman, continua ad esplorare l'universo della musica Americana. Un disco profondo e personale, un'opera a sè, in cui Frisell continua il suo viaggio nella riscoperta di nuove vie di espressione.

Era da molto tempo che il grande chitarrista jazz voleva incidere in trio assieme a Eyvind Kang e Rudy Royston. Il risultato è un disco bello e fluido che mostra la scioltezza e l'affiatamente del trio, forse la formazione ideale per Frisell. Diretto ed essenziale, Beautiful Dreamers è un disco prezioso, merce rara al giorno d'ìoggi.