dice al giovane miron l`amico staszek. e il 1? agosto 1944, e per le strade affollate di varsavia, da cinque anni sotto l`occupazione dell`esercito tedesco, la gente e` in subbuglio: si parla di soldati nazisti ammazzati, di , e le detonazioni dei pezzi d`artiglieria echeggiano ben presto piu` forti e vicine di quelle che gia` da qualche giorno provengono dal fronte, dove avanzano i sovietici. e l`inizio di una delle vicende piu` atroci e controverse della seconda guerra mondiale, che ancora oggi e` come una ferita aperta nella coscienza e nella memoria della polonia. organizzata dal movimento di resistenza nazionalista, l`insurrezione di varsavia, nata con finalita` antitedesche ma anche con un significato apertamente antisovietico, si rivelera` un catastrofico errore politico e militare: 25.000 insorti e 200.000 civili rimarranno uccisi, la citta` sara` letteralmente rasa al suolo, e molti dei reduci, bollati dalla propaganda stalinista come , scompariranno nei gulag. solo a distanza di oltre vent`anni miron bialoszewski riuscira` a scrivere di quella tragedia, che prima non e` stato in grado di raccontare se non . e, anche sulla pagina, il racconto e` un "parlato" concitato, frantumato ed erratico, in un libero flusso di ricordi: l`unica forma capace di testimoniare una verita` lontana da quella delle opposte propagande. e capace, nel percussivo alternarsi di immagini e suoni, odori e sapori, di costringere il lettore a un`immedesimazione assoluta. |