osservare un`immagine in apparenza e` un gesto semplice, naturale come respirare, ma in verita` attiva meccanismi socioculturali complessi. pubblicato la prima volta nel 1972, in questo libro seminale john berger analizza la nostra incapacita` di vedere all`interno di una realta` in cui siamo esposti a milioni di messaggi visivi. tra le promesse della pubblicita` e le errate proiezioni valoriali del presente su opere artistiche del passato, la sua e` una riflessione sempre chiara e serrata su cosa sono davvero le immagini, nella loro intima natura e nel contesto che le circonda: berger esamina come l`atto di vedere determini il nostro posto nel mondo e come, benche` quel mondo possa essere spiegato a parole, le parole non possano annullare il fatto che il rapporto tra cio` che vediamo - per esempio il sole che tramonta imporporando l`orizzonte - e cio` che sappiamo - la terra scandisce il tempo ruotando su se stessa - non e` mai definito in modo univoco. spiegare il fenomeno e` sempre insufficiente rispetto a quello che vediamo. a distanza di mezzo secolo, "questione di sguardi" continua a interrogarci come alla sua prima apparizione e a farci mettere in discussione cio` che crediamo di sapere sull`arte e sulla cultura. un invito, che si rinnova a ogni nuova lettura, a usare lo sguardo in modo diverso, attivo e critico; a concentrarci non solo su cio` che ci sta davanti ma anche su chi siamo noi che spalanchiamo i nostri occhi sull`universo.
figlio di un ricco commerciante livornese e della sua giovane amante nordamericana, g. viene concepito nel 1886, quattro anni dopo la morte di garibaldi, l`eroe che ha incitato la nazione a diventare se stessa, l`uomo che a ogni italiano sarebbe piaciuto essere. il suo apprendistato alla vita si svolge nella campagna inglese, affidato alle cure dei cugini materni beatrice e jocelyn, superstiti di una famiglia aristocratica decaduta e di una classe sociale in estinzione. allontanato dalla madre e dal padre, condannato fin dall`origine al destino di chi non ha patria ne` appartenenza, g. incarna fino in fondo l`individuo contemporaneo in bilico tra liberta` e solitudine, invenzione di se` e autodistruzione. lo troveremo, raffinato involontario europeo ante litteram, nelle principali citta` degli stati-nazione degli anni a cavallo tra la fine dell`ottocento e i primi del novecento: parigi, milano, londra, trieste. cosmopolita, poliglotta, innamorato di altrove, costeggera` con l`interesse freddo dell`osservatore distante i grandi rivolgimenti storici, politici, sociali, tecnologici della sua epoca, spingendo il suo sprezzo per la vita "come ci e` data" fino a morirne.
che cosa fa la scrittura se non convocare gli assenti, riportare a noi chi e` lontano, trattenere al nostro fianco i morti e i non ancora nati, tessere e ritessere il nostro passato, immaginare il futuro e le persone con cui vorremmo condividerlo? a`ida, la a del titolo di questo romanzo d`amore lieve e incandescente, duro e gioioso, scrive per non arrendersi alla separazione. perche` l`opposto dell`amore non e` l`odio, ma il distacco, che cancella i corpi e sbarra l`orizzonte al qui e ora della vita, ai suoi dolcissimi "nel frattempo". x, xavier, l`uomo amato, e` in carcere, condannato a due ergastoli per presunte attivita` terroristiche. la sorda giustizia del piu` forte lavora sui sensi, sulla progressiva perdita di contatto con il reale, sull`amnesia dei sentimenti. mira a disconnettere, a creare dei vuoti di memoria, a cancellare. a la combatte scrivendo le lettere stupefacenti che fanno da spina dorsale a un romanzo che sembra arrivare dalle periferie dolenti del mondo contemporaneo e insieme dal suo cuore malato. scrive per vivere e far vivere a x non solo il loro amore "interrotto", ma i progetti, i desideri e le speranze che li hanno uniti e - attraverso un vero e proprio miracolo narrativo - il senso atmosferico della realta`, della natura, dei corpi e delle voci che non possono piu` raggiungerlo se non grazie a lei e alla sua capacita` di fargli sperimentare la vita attraverso il racconto.
un libro nomade, che viaggia attraverso l`europa, dove storie apparentemente disparate si rivelano parti di un tutto, momenti perduti ritrovano il loro posto. memorie sensuali del passato penetrano nel presente. citta` - madrid, cracovia, lisbona, ginevra, londra - costituiscono ibridi rievocativi di un vecchio e nuovo mondo. nell`attraversare confini e barriere temporali, questo libro e` un romanzo giocoso e inatteso. "come tutti i grandi romanzieri, come tutte le grandi persone, john berger guida i suoi personaggi e i suoi lettori con tenerezza e profondo umorismo" (michael ondaatje).