quando apparve nel 1930 questo libro fu come un colpo di scure piantato sulla tavola impeccabilmente imbandita dei musicologi "competenti", per i quali verdi coincideva solo con la "verve discreta e senile" del falstaff. contro quegli intellettuali barilli rivendicava la grandezza perentoria e insindacabile del verdi popolare e "contadino". oggi la causa di verdi e` ampiamente vinta, cosi` il lettore potra` concentrarsi soprattutto sulle fascinazioni descrittive ed evocative del capolavoro di barilli. sugli sfondi ambientali, anzitutto, a partire da parma, poi sulla disamina delle singole opere, non solo verdiane. |