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![Sulla_Faccia_Della_Terra_-Angioni_Giulio](cops/big/9788807041082g.jpg?tit=Sulla_Faccia_Della_Terra_-Angioni_Giulio&r=76)
una notte di luglio del 1258, mannai murenu, giovane garzone di vinaio, si ritrova morto e sepolto nella presa e distruzione della citta` di santa gia da parte dei pisani. settant`anni dopo invece racconta di come si salva e poi con altri si rifugia in un`isoletta dello stagno di cagliari, gia` lebbrosario e adesso sgombra, dopo che i lebbrosi sono stati catapultati a infettare la citta` assediata. inizia cosi` la narrazione delle molte avventure di un gruppo di rifugiati nell`isola nostra: oltre a mannai, due sediari, paulinu servo allo scriptorium di un convento, vera donzella nobile, aki` schiava persiana, il vecchio ebreo baruch, tre soldati tedeschi di ventura, tidoreddu pescatore dello stagno, il cane dolceacqua, poi il fabbro bizantino teraponto e altri fino a oltre un centinaio. nei guai della guerra si fingono lebbrosi, cosi` protetti dal terrore del contagio. inventano una vita di espedienti, protagonisti lo stagno e la voglia di viverci liberi, in una grande avventura collettiva.
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giulio angioni e` antropologo e scrittore. in questo suo nuovo romanzo, narra la storia del magistrato sigismondo arquer, arso al rogo dall`inquisizione nel 1571. nel racconto di angioni la statuaria dei personaggi storici si fa carne voce e anima delle persone, da arquer che combatte fino in fondo per la vita, al marrano diego, alla spiritata di lapola in una notte di tregenda, a dominiga figus, concubina del diavolo, ai giudici e agli sgherri dell`inquisizione. e in continui intrecci fra passato e presente, altre figure di un tempo sereno: da zio cocco che suonando fa ballare il mondo, alla maliziosa monacella pia, a letizia con cui sigismondo conosce "la terribile forza dell`amore".