che relazione hanno le concezioni psicoanalitiche con la fede? e come si confronta lo psicoanalista con la religiosita`, estranea spesso al suo orizzonte? tentare di allacciare un discorso tra questi due ambiti non puo` prescindere dal pensiero di freud che, benche` si dichiarasse ateo e avesse un atteggiamento critico verso le religioni, non cesso` mai nel corso della sua vita di occuparsi dei fenomeni religiosi. nel tempo, tuttavia, un forte senso della laicita` di matrice positivistica e la condanna del padre della psicoanalisi nei confronti della religione forse hanno fatto si` che dio sparisse non solo dagli scritti psicoanalitici, ma spesso anche dalla stanza di analisi, col rischio che una sordita` pregiudiziale finisse per dare scarsa accoglienza a un`area importante del mondo interno del paziente, quell`area che s`intreccia con la sofferenza e con i valori della vita e del se`. nella convinzione che la psicoanalisi oggi possa trattare in modo esplorativo e libero da pregiudizi un ambito esperienziale come quello della spiritualita` e del sentimento religioso, paradossalmente a rischio di diventare un`area-tabu` per gli psicoanalisti, il presente lavoro propone una riflessione intorno alle problematiche della fede proprio partendo dalla clinica e dall`ascolto nella stanza di analisi di quello che il paziente ci dice intorno al suo dio. |