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"i maestri cristiani del deserto fiorirono, esplosero in un attimo che duro` tre secoli, dal iii al vi dopo cristo. da poco costantino aveva restituito ai cristiani il diritto di esistere, spezzando il dogma di commodo, e sottratto con dolcezza la giovane religione al terreno meravigliosamente umido del martirio, alla stagionatura incomparabile delle catacombe. questo significava, evidentemente, consegnarla a quel mortale pericolo che rimase tale per diciotto secoli: l`accordo col mondo. mentre i cristiani di alessandria, di costantinopoli, di roma, rientravano nella normalita` dei giorni e dei diritti, alcuni asceti, atterriti da quel possibile accordo, ne uscivano correndo, affondavano nei deserti di scete e di nitria, di palestina e di siria. affondavano nel radicale silenzio che solo alcuni loro detti avrebbero solcato, bolidi infuocati in un cielo insondabile. in realta`, la maggior parte di quei detti fu pronunciata per non rivelar nulla, cosi` come la vita di quegli uomini volle essere tutta quanta la vita di